Congedo parentale: retribuito all’80% nella Manovra 2025

Le novità del congedo parentale retribuito all'80% nella Manovra 2025, inclusi i dettagli e come richiedere l'indennità dall'INPS.

congedo parentale
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La bozza della Manovra 2025, ora in fase di esame alla Camera dei Deputati, introduce significative novità, tra cui il congedo parentale retribuito all’80%. Questa misura si inserisce in un contesto di interventi volti a sostenere i lavoratori e le famiglie, migliorando la conciliazione tra vita professionale e familiare.

La Manovra 2025 mira a promuovere il benessere delle famiglie e a sostenere i redditi medio-bassi. Il Documento Programmatico di Bilancio 2025 sottolinea l’intenzione di potenziare le iniziative a favore della genitorialità. In particolare, la modifica del congedo parentale risponde alla necessità di rendere più flessibili i tempi di lavoro e di vita personale.

Oltre al congedo parentale, la manovra prevede misure per la riduzione del cuneo fiscale, che rappresenta un’importante boccata d’ossigeno per i lavoratori dipendenti. Le risorse stanziate a favore dei nuovi nati confermano l’impegno del governo nel sostenere la natalità e le famiglie.

Come funziona il congedo parentale retribuito all’80%

L’Inps garantisce un’indennità economica per i lavoratori assenti per congedo parentale, normalmente pari al 30% della retribuzione media globale giornaliera. La nuova manovra prevede un incremento dell’indennità fino all’80% per un ulteriore mese di congedo parentale, il terzo mese, portando il totale a tre mesi di indennità maggiorata.

Il congedo parentale si può richiedere fino al compimento dei 12 anni di età del bambino. Le tabelle riassumono le principali condizioni di fruizione:

  • Tre mesi complessivi per ciascun genitore (sei mesi totali): senza condizioni di reddito, riconosciuto.
  • Tre mesi aggiuntivi in alternativa tra i genitori: senza condizioni di reddito, riconosciuto.
  • Nove mesi complessivi in caso di genitore unico: senza condizioni di reddito, riconosciuto.
  • Dieci o undici mesi totali tra i genitori: reddito individuale inferiore a 2,5 volte il trattamento economico minimo, riconosciuto.

Indennità maggiorata al 60% e all’80%

La Manovra 2025, approvata con la Legge del 30 dicembre 2023, numero 213, stabilisce che l’indennità potrà essere elevata al 60% per il secondo mese e all’80% per il primo mese. Questa indennità maggiorata si applica a chi termina il congedo di maternità o paternità dopo il 31 dicembre 2023.

  • Primo mese: 80% della retribuzione.
  • Secondo mese: 60% della retribuzione, elevato all’80% solo per il 2024.

Novità nel congedo parentale del 2025

Con l’articolo 34 della Manovra 2025, cambia la disciplina del congedo parentale. I genitori potranno godere di tre mesi di congedo retribuito all’80%, superando le attuali disposizioni. Questa indennità sarà riconosciuta in alternativa tra i genitori fino al sesto anno di vita del bambino.

Chi può beneficiare dell’indennità maggiorata

L’indennità maggiorata all’80% sarà disponibile per i lavoratori che completano il periodo di congedo di maternità o paternità dopo il 31 dicembre 2023. È fondamentale che i genitori facciano domanda per il congedo, seguendo le procedure stabilite dall’Inps.

Come richiedere l’indennità maggiorata

Per accedere all’indennità retribuita all’80%, i dipendenti dovranno seguire questi passaggi:

  1. Domanda Telematica: Presentare una richiesta attraverso il portale Inps, utilizzando le credenziali SPID, CIE o CNS.
  2. Selezione dell’Indennità Maggiorata: Nella domanda, indicare l’intenzione di richiedere l’indennità all’80%.
  3. Documentazione per il Datore di Lavoro: Fornire al datore di lavoro la ricevuta e il riepilogo della domanda prima dell’elaborazione delle buste paga.

La Manovra 2025 rappresenta un passo significativo verso il supporto delle famiglie e dei genitori, introducendo il congedo parentale retribuito all’80%. Questa modifica non solo aiuta a conciliare le esigenze lavorative e familiari, ma si inserisce anche in un contesto più ampio di sostegno ai redditi e di promozione della natalità. Con queste nuove disposizioni, il governo dimostra di voler investire nel futuro delle famiglie italiane, garantendo maggiore sicurezza economica ai genitori e un aiuto concreto nei primi anni di vita dei bambini.

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