L’avvocato dei ricorrenti ha sottolineato come l’anonimato sia imprescindibile per garantire trasparenza e imparzialità. Il tribunale ha confermato che la prova, consistente in una dimostrazione tecnica da completare in otto ore, non poteva essere svolta alla presenza della commissione, rendendo quindi ingiustificata l’identificazione dei candidati sui fogli di risposta. La decisione del Tar impone ora la ripetizione della prova pratica, con conseguenti ritardi nell’iter di selezione.
A seguito della sentenza, il Ministero dell’Istruzione dovrà organizzare nuovamente la prova pratica per tutti i candidati coinvolti. Una volta concluse le nuove valutazioni, si procederà con la ripetizione delle prove orali e la successiva approvazione di una nuova graduatoria. Il concorso sarà valido a partire dal prossimo anno scolastico, causando possibili disagi nella programmazione delle assunzioni.