Insomma, secondo i vincitori, il Concorso era carente di alcune regole, peraltro alcune di queste sono state introdotte durante lo svolgimento delle prove.
E a proposito di regole bisogna ricordare che qualcuna di queste pare non sia stata neanche compendiata (negli articoli del bando). Troppe inesattezze e troppe procedure non sono state prese in considerazione da chi ha stilato il documento normativo.
Alla luce di tutto questo, molti sindacati scolastici hanno iniziato a volerci vedere chiaro. Prima di tutto sulla questione della graduatoria di merito regionale. In secondo luogo, si chiedono perché non sia stato specificato quale procedura adottare in caso di rinuncia del vincitore: si scorre la graduatoria? Si congela tutto? Insomma, si tratta di una semplice dimenticanza, oppure dietro questo ‘lapsus burocratico’ c’è una volontà politica ben precisa? Ancora purtroppo non è dato saperlo.
Intanto, un gruppo nutrito di vincitori del presente concorso ha chiesto ieri l’altro al Presidente Mattarella la mobilità straordinaria, per risolvere l’inghippo ‘burocratico’ venutosi a creare.
Si sa solo che le defezioni in questi giorni sono tante, e crescono ogni giorno in maniera esponenziale. Le rinunce avvengono principalmente perché molti vincitori (si parla del 50%) non vuole accettare il nuovo incarico perché si troverà costretto per tre anni a cambiare regione di residenza. Tuttavia, le reggenze in molte istituzioni scolastiche dall’anno prossimo saranno in forte aumento.
Insomma, i maggiori sindacati del comparto scuola, prendendo atto della grave situazione venutasi a creare, hanno chiesto in forma ufficiale al Miur il numero esatto dei vincitori che ha rinunciato alla loro nomina.
In verità, questo tentativo è propedeutico ad una successiva fase, cioè per conoscere quali saranno le procedure normative scaturenti da questo elevato numero di defezioni: si opererà con le surroghe attraverso lo scorrimento delle graduatorie? Sembra questa la reale domanda che si cela dietro questa richiesta. Vedremo nei prossimi giorni quali risposte sarà in grado di dare il Ministero su questo dilemma.