Concorso DS 2017 – La nota testata giornalistica diretta da Marco Damilano non è nuova agli scoop e alle inchieste scomode. In questo caso anche le turbolenti vicende che hanno investito la scuola con l’ultimo concorso DS 2017, non è sfuggita all’Espresso. Ma raccontiamo i fatti.

Concorso DS 2017, poca chiarezza e tante anomalie: a sostenerlo l’Espresso dopo aver visionato i compiti scritti

Si tratta indubbiamente di una vicenda scottante e le fonti del noto settimanale dimostrano che non è un caso che ben sei Procure della Repubblica stiano indagando per fare luce sui fatti assolutamente poco chiari avvenuti in questo contesto poco trasparente.

L’Espresso svela (perché ha avuto modo di visionarli) delle macroscopiche anomalie presenti nei compiti dei candidati. Tali elaborati risulterebbero corretti con ‘molta superficialità’ o qualcuno direbbe con tanta discrezionalità; in molti compiti scritti si è arrivati persino ad inventare i punteggi senza nemmeno un riscontro concreto degli stessi.

Tante anomalie e tante questioni giudiziarie in sospeso

Insomma, per l’ennesima volta anche il concorso DS 2017 rappresenta un punto di rottura con la legalità e peggio ancora con il diritto alla trasparenza di questo nostro Paese. La gravità di tutta questa vicenda viene rappresentata anche dalle vicissitudini legali ad esso legate, specificate qui di seguito:

  • Sono attualmente sei le Procure della Repubblica che stanno indagando dopo le denunce/ricorsi di molti candidati;
  • Sono otto le sentenze di merito dei Tar sull’argomento Concorso DS 2017, di cui ben 2 hanno formalmente annullato la prova concorsuale;
  • Sono tante le istanze di accesso agli atti da parte dei candidati, ma che vengono puntualmente negati dal Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca;

In tutto questo turbinio di eventi si inserisce l’opinione importante della ministra Lucia Azzolina (vincitrice giusto appunto di questo tanto chiacchierato Concorso), la quale si è da sempre schierata con coloro i quali credono che solo appellandosi al Consiglio di Stato si blocchi per sempre e in maniera definitiva “ogni richiesta di trasparenza”.

Elena Testi, autrice dell’articolo su L’Espresso da cui si è tratto spunto, elenca cronologicamente gli avvenimenti riferiti alla prova concorsuale in oggetto e alle seguenti vicende giudiziarie occorse. La giornalista scrive: “È il 18 ottobre 2018, quando 9.376 aspiranti presidi si siedono al banco per portare a termine la prova scritta. Sono 2.416 i posti a disposizione, a passare la prima selezione saranno in 3.795. Trascorrono neanche due mesi e mentre si attende l’elenco degli ammessi all’orale, le prime irregolarità emergono con una strana fuga di notizie: c’è chi sa l’esatto numero degli ammessi e lo diffonde in rete tramite un post Facebook, nonostante tutto debba essere mantenuto nel più stretto riserbo dal Miur”.

Concorso DS 2017: il 15 ottobre si attende sentenza definitiva per annullamento

Ricordiamo per dovere di cronaca che la sentenza definitiva del CdS su questo scottante argomento si attende il prossimo 15 ottobre 2020. Se in quella data il dispositivo dell’organo supremo di giustizia amministrativa si pronuncerà a favore dell’annullamento del concorso, circa tremila istituzioni scolastiche si troveranno di colpo senza presidi. Paradossale pensare che tutto questo potrebbe verificarsi proprio in questo delicato momento, come quello dell’emergenza Covid-19, dove risulta indispensabile la figura di un capo d’istituto in grado di organizzare la logistica e tutto quello necessario per la ripartenza.

Un quadro della situazione del tutto straziante, quello che è avvenuto in questi ultimi due anni. Ricordiamo peraltro che questo corso-concorso era stato indetto nel 2017, ma di fatto è iniziato nel 2018 attraverso lo svolgimento della prima prova. Proprio a partire da questo momento in poi sono iniziate le beghe giudiziarie con le innumerevoli inchieste prima menzionate.

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