Un’altra importante disposizione del Decreto PA riguarda la possibilità di trasformare i contratti a tempo determinato in rapporti di lavoro a tempo indeterminato. La stabilizzazione sarà possibile solo a determinate condizioni, tra cui:
Queste misure mirano a rendere più accessibile il lavoro nella Pubblica Amministrazione e a garantire opportunità concrete di crescita professionale per i giovani con competenze tecniche avanzate.
Il concorso pubblico viene confermato come strumento principale per il reclutamento del personale nelle amministrazioni statali, come stabilito dal decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101. Questa norma si applica anche ai concorsi attualmente in corso o a quelli le cui procedure di assunzione non sono ancora concluse alla data di entrata in vigore del presente decreto. Inoltre, il decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, è stato aggiornato per specificare che le nuove disposizioni riguardano esclusivamente il personale non dirigenziale.
Una modifica al decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75, chiarisce che il personale dirigenziale e non dirigenziale in servizio presso gli enti pubblici è coinvolto nelle nuove misure di assunzione. Parallelamente, il decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40, viene integrato per includere i partecipanti al Servizio Civile Universale e al Servizio Civile Nazionale, ampliando così il bacino dei candidati idonei. Per quanto riguarda il decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, viene eliminata la deroga ai requisiti di partecipazione ai concorsi, favorendo un’applicazione più uniforme delle norme di reclutamento.
Un’importante iniziativa riguarda la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia, con l’obiettivo di risolvere il caso EUP (2021)9915. Le procedure di assunzione già avviate potranno essere completate entro il 31 dicembre 2025, con possibilità per le amministrazioni pubbliche di procedere con contratti a tempo indeterminato per tali lavoratori fino alla stessa data. Inoltre, per gli enti coinvolti nelle disposizioni della legge 30 dicembre 2023, n. 213, è consentito l’avvio di nuovi bandi di concorso o l’utilizzo di selezioni già concluse.
Per garantire la continuità delle attività nelle Istituzioni di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM), le disposizioni attualmente in vigore verranno estese anche per l’anno accademico 2025/2026. Infine, il decreto prevede che le graduatorie dei concorsi pubblici approvate negli anni 2024 e 2025 non siano soggette alle limitazioni previste dal decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, articolo 35, comma 5-ter, quarto periodo, garantendo maggiore flessibilità nel reclutamento del personale pubblico.
Il Decreo PA in Gazzetta Ufficiale