Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del gruppo Scuola Lavoro e Libertà, contrario al nuovo concorso docenti PNRR2. Ecco di seguito il contenuto.
Scuola Lavoro e Libertà: ‘la nostra contrarietà al nuovo inutile concorso docenti PNRR2’
I membri di SCUOLA LAVORO E LIBERTÀ esprimono il loro più profondo sdegno verso un atteggiamento sprezzante e irrispettoso, da parte delle istituzioni nei confronti dei docenti precari e degli idonei dei concorsi, concretizzatosi con la pubblicazione del bando del concorso cosiddetto PNRR2.
Questo concorso non lo voleva nessuno e ciò, i rappresentanti delle varie categorie interessate lo hanno espresso direttamente al Ministro e ai suoi collaboratori in varie occasioni di confronto.
In recenti dichiarazioni il Ministro dell’Istruzione e del “Merito” ha detto di aver richiesto all’Europa maggiore flessibilità nel sistema di reclutamento ma, com’era facilmente immaginabile, quest’affermazione si è rivelata il solito palliativo per cercare di sedare la protesta dei docenti precari nei confronti di un sistema che fa acqua da tutte le parti.
Il ‘vaso di pandora’ del bando di concorso docenti PNRR2
Oggi, con la pubblicazione del bando PNRR2, si è scoperto il vaso di pandora, e ancora una volta gli unici a farne le spese sono i docenti precari.
Da una parte lavoratori con tre, cinque, dieci anni di servizio vorrebbero solo che per loro terminasse l’abuso continuo da parte di uno Stato che, in barba alle direttive europee, alle procedure d’infrazione già avviate e al deferimento del nostro Paese da parte della Commissione Europea alla Corte di Giustizia, continua a calpestare i diritti dei lavoratori che con grandi sacrifici, da anni e anni, sostengono sulle loro spalle e nell’incertezza del domani il sistema Scuola.
Dall’altra parte, poi, ci sono quei docenti che sono già passati da commissioni molto esigenti che hanno appurato e certificato la loro idoneità all’insegnamento. Giustamente, questi docenti hanno già superato uno o più concorsi e non hanno alcuna intenzione di sottoporsi nuovamente a una procedura simile o perfettamente uguale a quelle già superate.
‘Le richieste di Bruxelles riguardavano le assunzioni dei precari’
Non si sopporta proprio più il fatto che la politica e le istituzioni continuino maldestramente a cercare di nascondersi dietro l’Europa e gli impegni del PNRR, quando è chiaro a tutti che da Bruxelles ci stanno chiedendo solo di assumere i precari e non avrebbero alcun problema ad approvare modifiche al PNRR che vadano nella direzione della stabilizzazione degli stessi che intanto si sono adeguati o si stanno adeguando a proprie spese ai nuovi costosi standard sulle abilitazioni.
Vessare ulteriormente i lavoratori non porterà nulla di buono a questo Governo e a questo Paese. Il malcontento è tanto, ancor di più sapendo che esponenti politici presenti in questo Governo sono stati eletti proprio grazie a clamorose promesse fatte ai precari in campagna elettorale, con slogan e grafiche degne di una televendita.
La politica all’interno delle istituzioni deve solo attuare il volere del popolo che è stato chiaramente espresso in campagna elettorale e col voto, oltre che in successive ulteriori manifestazioni di volontà.
‘L’ennesimo inutile concorso docenti PNRR2’
Il popolo della Scuola non accetterà a testa bassa di sottoporsi passivamente all’ennesimo umiliante passaggio sotto le forche caudine. Il dissenso e il malcontento nei confronti dell’operato di questo Governo stanno crescendo giorno per giorno, a dismisura, e presto non basteranno gli stipendi da fame, che obbligano a non perdere la giornata di lavoro, o i bonus-elemosina, a far passare in sordina la protesta.
Bisognava solo assegnare a precari e idonei, con doppio canale così come da tempo si sta chiedendo, i posti rimasti ancora disponibili, e non mettere di nuovo in moto la macchina mangia soldi dei concorsi che, alla fine dei conti, prosciuga solo le tasche e ruba tempo vitale ai precari, mentre ingrassa gli sciacalli della formazione e dell’istruzione.
La Scuola, nello stato di agonia in cui si trova, ha bisogno di professionisti dell’insegnamento e non di giovani rampolli che hanno “sapientemente” svolto il servizio civile universale; non può essere un ammortizzatore sociale per una generazione di giovani che in questo Paese non trovano altro sbocco se non quello di fungere da bacino elettorale per una classe politica che punta al favoritismo e alla discriminazione sociale.
I politici al Governo facciano il proprio dovere oggi o rinuncino subito al proprio ruolo istituzionale, la cui prerogativa esistenziale deve essere esclusivamente fare il bene del Paese e non seguire dinamiche di business e di interessi personali o di casta!
Scuola Lavoro e Libertà
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