La segnalazione arrivò subito al tenente Mario Malausa, che capì il collegamento con l’abitazione di Totò Greco. Non esitò a inviare una pattuglia e gli artificieri per controllare l’auto sospetta. Appena iniziarono le ispezioni dell’auto trovarono una bombola di gas all’interno, che con molta prudenza riuscirono a disattivare, inconsapevoli che fosse solo un’esca poiché all’interno era nascosta una seconda carica esplosiva collegata con un meccanismo a strappo alla porta del bagagliaio, si attivò appena il tenente Mario Malausa aprì il portabagagli, uccidendo tutti e sette gli uomini presenti non lasciando loro scampo.
Il tenente dei carabinieri Mario Malausa, i marescialli Silvio Corrao e Calogero Vaccaro, gli appuntati Eugenio Altomare e Marino Fardelli, il maresciallo dell’esercito Pasquale Nuccio e il soldato Giorgio Ciacci furono vittime dell’imboscata. L’astuzia dimostrata dalla mafia fa capire l’importanza di un rafforzamento delle misure di sicurezza e di una maggiore collaborazione tra i diversi corpi delle forze dell’ordine. La strage di Ciaculli rimane un doloroso evento; ma furono intraprese numerose iniziative per contrastare la criminalità organizzata e il 2 luglio 1963 furono arrestate quaranta persone sospette.
Sicuramente l’arresto dei criminali rende giustizia alle vittime innocenti, ma certamente non le riporta in vita per questo è importante ricordare il sacrificio di tantissime persone che hanno lottato per la legalità per cercare di migliorare gli interventi e le indagini perché talvolta sembra di arrivare sempre in ritardo, sempre un attimo dopo rendendo fallimentare l’intervento e lo sforzo delle forze dell’ordine.”
Le riflessioni proposte dalla giovane studentessa colpiscono per i contenuti validi: l’appello che rivolge a tutti i cittadini e ai tutori dell’ordine in funzione di maggiore collaborazione e solidarietà tra le parti oneste della società civile commuove. La coesione e la determinazione di tutti possono veramente cambiare in meglio la nostra realtà quotidiana.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani rileva come il progetto “#inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità” stia diffondendo tra le giovani generazioni volti, storie, episodi veramente straordinari per la loro valenza educativa.
Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU