Molti genitori e studenti si interrogano sulla necessità del certificato medico dopo un’assenza scolastica. La questione varia in base all’età dello studente e alla Regione di appartenenza. La normativa nazionale prevede l’obbligo di certificato per assenze superiori a 3 giorni nella scuola dell’infanzia e a 5 giorni nella scuola primaria e secondaria. Tuttavia, molte Regioni hanno eliminato questa necessità, snellendo la burocrazia in accordo con i pediatri. Resta fondamentale verificare le regole specifiche della propria Regione.
Regioni che hanno abolito il certificato medico
Oltre la metà delle Regioni italiane non richiede più il certificato medico per il rientro a scuola. Questa decisione si basa sull’evidenza che il rischio di contagio diminuisce dopo i primi giorni di malattia. Le Regioni che hanno adottato questa misura includono Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e altre. In situazioni straordinarie, come emergenze sanitarie o malattie infettive gravi, l’obbligo può essere reintrodotto.
Limite di assenze e rischio bocciatura
Gli studenti devono rispettare un limite massimo di assenze per evitare la bocciatura. La legge stabilisce che è necessario frequentare almeno il 75% delle ore scolastiche annuali. Questo significa che le assenze non possono superare il 25% delle ore totali, equivalenti a circa 40-50 giorni, a seconda della durata giornaliera delle lezioni. Superato questo limite, il rischio di ripetere l’anno scolastico diventa concreto.
Cosa fare in caso di assenza prolungata
Se l’assenza supera i limiti indicati, ma non è legata a motivi di salute, i genitori devono presentare un’autocertificazione spiegando le cause. Per evitare malintesi, è sempre consigliabile consultare le indicazioni della scuola e verificare eventuali richieste specifiche. Mantenere una buona comunicazione con l’istituto scolastico riduce i rischi di problemi burocratici legati alle assenze.