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CCNL Scuola 2022/24, esito incontro ARAN – Sindacati: aumenti medi fino a 211 euro per docenti e personale Ata

Previsti aumenti medi mensili fino a 211 euro per i lavoratori del comparto Scuola. Cosa prevede il rinnovo CCNL 2022/24 e le reazioni dei sindacati.

Rinnovo CCNL 2022/24

Riprese le trattative per il rinnovo del CCNL Scuola: nella giornata di oggi si è tenuto l’incontro tra Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e le organizzazioni sindacali del comparto Istruzione e Ricerca. Al centro del tavolo, il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per il triennio 2022-2024, che coinvolge oltre 1,2 milioni di lavoratori.

L’ARAN presenta ai sindacati le risorse disponibili per il rinnovo del CCNL Scuola 2022/24

Durante l’incontro, sono state presentate le risorse economiche disponibili e illustrate le proposte di aumenti salariali differenziati in base al settore. L’obiettivo è giungere a un accordo che valorizzi il personale scolastico e universitario, garantendo una retribuzione adeguata e coerente con l’attuale contesto economico.

Aumenti previsti per docenti, Ata, Afam e università

Gli aumenti stipendiali medi mensili previsti sono così suddivisi:

  • 150 euro per i docenti delle scuole;
  • 142 euro per il personale delle università;
  • 211 euro per i lavoratori degli enti di ricerca;
  • 174 euro per il personale Afam (Alta formazione artistica, musicale e coreutica);
  • 130 euro per il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario).

Si tratta di cifre medie lorde, che rappresentano un primo passo verso un adeguato riconoscimento economico. Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, ha definito il negoziato come un segnale importante per tutto il comparto, sottolineando la volontà di arrivare a un’intesa soddisfacente.

CCNL 2022/24, sindacati divisi: tra aperture e critiche sulla copertura economica

Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola, ha accolto positivamente la ripresa del confronto, pur evidenziando la scarsa adeguatezza dei fondi attualmente disponibili, stanziati attraverso le leggi di bilancio dal 2022 al 2024. La Cisl chiede un’azione politica mirata per ottenere nuove risorse da destinare esclusivamente a scuola, università e ricerca.

Più critico Paolo Pizzo della Uil Scuola Rua, che ha definito “insufficienti” i 3 miliardi di euro previsti per il rinnovo. Secondo il sindacato, gli aumenti effettivi al netto dell’indennità di vacanza contrattuale si fermerebbero intorno ai 56-57 euro lordi mensili, una cifra considerata inadeguata in relazione a un’inflazione che supera il 16%, mentre il contratto ne coprirebbe solo il 6%.

Risorse previste fino al 2030: i dati futuri sul tavolo

La Legge di Bilancio 2025 prevede già le somme stanziate per i prossimi cicli contrattuali. Per il triennio 2025-2027, sono previsti:

  • 1.755 milioni di euro per il 2025;
  • 3.550 milioni per il 2026;
  • 5.550 milioni annui a partire dal 2027.

Per il triennio 2028-2030, i fondi ammonteranno a:

  • 1.954 milioni di euro per il 2028;
  • 4.027 milioni per il 2029;
  • 6.112 milioni annui dal 2030 in poi.

Gli aumenti salariali futuri saranno progressivi:

  • +1,8% all’anno per il triennio 2025-2027,
  • +1,9% nel 2028,
  • +2% annui nel biennio 2029-2030.

Un quadro in evoluzione, che vedrà nei prossimi mesi nuovi momenti di confronto tra le parti, con l’obiettivo di rafforzare il sistema scolastico e universitario italiano anche attraverso politiche retributive più eque e sostenibili.

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