Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola, ha accolto positivamente la ripresa del confronto, pur evidenziando la scarsa adeguatezza dei fondi attualmente disponibili, stanziati attraverso le leggi di bilancio dal 2022 al 2024. La Cisl chiede un’azione politica mirata per ottenere nuove risorse da destinare esclusivamente a scuola, università e ricerca.
Più critico Paolo Pizzo della Uil Scuola Rua, che ha definito “insufficienti” i 3 miliardi di euro previsti per il rinnovo. Secondo il sindacato, gli aumenti effettivi al netto dell’indennità di vacanza contrattuale si fermerebbero intorno ai 56-57 euro lordi mensili, una cifra considerata inadeguata in relazione a un’inflazione che supera il 16%, mentre il contratto ne coprirebbe solo il 6%.
La Legge di Bilancio 2025 prevede già le somme stanziate per i prossimi cicli contrattuali. Per il triennio 2025-2027, sono previsti:
Per il triennio 2028-2030, i fondi ammonteranno a:
Gli aumenti salariali futuri saranno progressivi:
Un quadro in evoluzione, che vedrà nei prossimi mesi nuovi momenti di confronto tra le parti, con l’obiettivo di rafforzare il sistema scolastico e universitario italiano anche attraverso politiche retributive più eque e sostenibili.