Per il personale delle altre aree del comparto, i dati si suddividono così: 892 euro di arretrati e 75 euro mensili per l’Afam, 792/66 euro per l’Università e 1.574 euro di arretrati/110 euro mensili per gli Enti di Ricerca. Questi numeri mettono in evidenza la necessità di una distribuzione equa delle risorse.
Pacifico ha rilanciato la richiesta di sblocco delle risorse per interventi su formazione incentivante, continuità didattica, indennità di trasferta, buoni pasto, nonché per la reintroduzione del primo gradino stipendiale 3/8 e per il riconoscimento economico delle figure di sistema, tra cui i Dsga.
Ha inoltre richiamato l’attenzione sulla necessità di colmare il divario retributivo rispetto al personale delle funzioni centrali dello Stato, sostenendo che sia indispensabile investire sulla parità di trattamento tra personale precario e di ruolo. A supporto, ha citato il recente ricorso della Commissione Europea contro l’Italia nella causa C-155/25.
Tra le priorità emerse, anche lo sblocco delle risorse del 5% legate al vecchio contratto degli Enti di Ricerca, ancora non assegnate per via della mancata riforma dei profili professionali. Pacifico ha ribadito che il riconoscimento delle competenze e dei ruoli all’interno del comparto è fondamentale per promuovere una pubblica amministrazione più efficiente e motivata.