Per parte sua, la Flc-Cgil non è soddisfatta della proposta dell’Aran per diverse ragioni. “Innanzitutto – spiega la segretaria generale Gianna Fracassi – non risulta abrogata la disposizione normativa che attribuisce al dirigente scolastico il potere di irrogare sanzioni di sospensione dal servizio fino a 10 giorni; pertanto, resterebbe in vigore la disparità di trattamento tra i docenti e il personale degli altri comparti pubblici”.
Inoltre, “non si prevede l’istituzione di un organismo di garanzia a tutela della libertà di insegnamento, in grado di accertare se l’azione disciplinare avviata nei confronti del docente riguarda la trasgressione di un dovere di servizio oppure l’autonoma attività di insegnamento tutelata dalla Costituzione”.
“Infine – conclude Fracassi – il sistema disciplinare proposto comporta l’accettazione del codice di comportamento dei lavoratori pubblici che, con le modifiche di recente apportate con il DPR n. 81/2023, rischia di determinare forti limitazioni ai diritti costituzionalmente tutelati come la libertà di pensiero e di espressione, aspetti particolarmente rilevanti per chi svolge la funzione docente”.
Attualmente, non si sa nulla di definitivo sul testo della sequenza contrattuale. Una delle principali preoccupazioni è la disparità di trattamento tra personale ATA e docenti.
Per il personale ATA, infatti, esiste la possibilità di concordare con l’Amministrazione la sanzione disciplinare, mentre i docenti possono solo impugnare il provvedimento davanti al giudice del lavoro, con le spese che questo comporta.
In conclusione, l’incontro ha segnato un passo avanti decisivo nella discussione sulla responsabilità disciplinare dei docenti, ma resta ancora molta strada da fare per raggiungere un accordo che soddisfi tutte le parti coinvolte e garantisca equità e tutela per il personale scolastico.
Allegato
CCNL Scuola 2019/21