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CCNL 2022/24, incontro Aran sindacati su responsabilità disciplinare docenti: i presidi non potranno sospendere gli insegnanti

Sede del MiM a Roma

Il 5 giugno si è tenuto un incontro tra i sindacati e l’ARAN in merito alle sequenze contrattuali previste dall’articolo 178 del CCNL 2019/21, focalizzandosi sulla responsabilità disciplinare del personale docente ed educativo.

Importanti novità dopo l’incontro sul CCNL 2022/24 tra l’Aran e i sindacati sulle sanzioni e le responsabilità disciplinari dei docenti

L’Aran ha presentato una proposta che accoglie diverse richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali. In particolare, è stato stabilito che le sanzioni che comportano la sospensione dal servizio e dall’insegnamento restano di competenza dell’Ufficio Provvedimenti Disciplinari (UPD). Pertanto, i dirigenti scolastici gestiranno solo le sanzioni di minore entità, come l’avvertimento scritto e la censura.

“Questo incontro – commenta Ivana Barbacci, segretaria generale di Cisl Scuola – ha dimostrato l’efficacia della contrattazione come strumento per chiarire e limitare gli effetti di norme diverse o contraddittorie, tenendo conto anche delle numerose sentenze giurisdizionali”.

Durante l’incontro, la CISL Scuola ha anche richiesto modifiche all’articolato per ottenere una casistica più puntuale e dettagliata dei comportamenti sanzionabili.

Le opinioni dei sindacati, Fracassi (FLC CGIL): ‘occorre organismo di garanzia che tuteli la libertà di insegnamento

Per parte sua, la Flc-Cgil non è soddisfatta della proposta dell’Aran per diverse ragioni. “Innanzitutto – spiega la segretaria generale Gianna Fracassi – non risulta abrogata la disposizione normativa che attribuisce al dirigente scolastico il potere di irrogare sanzioni di sospensione dal servizio fino a 10 giorni; pertanto, resterebbe in vigore la disparità di trattamento tra i docenti e il personale degli altri comparti pubblici”.

Inoltre, “non si prevede l’istituzione di un organismo di garanzia a tutela della libertà di insegnamento, in grado di accertare se l’azione disciplinare avviata nei confronti del docente riguarda la trasgressione di un dovere di servizio oppure l’autonoma attività di insegnamento tutelata dalla Costituzione”.

“Infine – conclude Fracassi – il sistema disciplinare proposto comporta l’accettazione del codice di comportamento dei lavoratori pubblici che, con le modifiche di recente apportate con il DPR n. 81/2023, rischia di determinare forti limitazioni ai diritti costituzionalmente tutelati come la libertà di pensiero e di espressione, aspetti particolarmente rilevanti per chi svolge la funzione docente”.

Disparità di trattamento tra docenti e personale ATA

Attualmente, non si sa nulla di definitivo sul testo della sequenza contrattuale. Una delle principali preoccupazioni è la disparità di trattamento tra personale ATA e docenti.

Per il personale ATA, infatti, esiste la possibilità di concordare con l’Amministrazione la sanzione disciplinare, mentre i docenti possono solo impugnare il provvedimento davanti al giudice del lavoro, con le spese che questo comporta.

In conclusione, l’incontro ha segnato un passo avanti decisivo nella discussione sulla responsabilità disciplinare dei docenti, ma resta ancora molta strada da fare per raggiungere un accordo che soddisfi tutte le parti coinvolte e garantisca equità e tutela per il personale scolastico.

Allegato

CCNL Scuola 2019/21

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