La questione cruciale riguarda il metodo di retribuzione per le attività aggiuntive già svolte prima dell’entrata in vigore del nuovo contratto. La sfida sta nel determinare se queste attività debbano essere remunerate secondo il “vecchio importo” o secondo il nuovo schema di compensi. La situazione si complica ulteriormente per le attività svolte dall’inizio dell’anno scolastico fino alla data di entrata in vigore dell’aumento, sollevando interrogativi su come gestire equamente questa transizione.
Le soluzioni proposte per affrontare questa transizione variano, includendo l’idea di dividere proporzionalmente il lavoro aggiuntivo svolto nel corrente anno scolastico tra i periodi pre e post incremento. Un’altra opzione considera la quantificazione delle attività svolte fino al 31 dicembre 2023, per poi applicare il nuovo schema di compensi alle attività future. Queste ipotesi cercano di bilanciare equità e praticità nella gestione dei compensi accessori, mantenendo al contempo l’attenzione sulla gestione ottimale del MOF.
La modifica degli importi orari stabilita dal contratto nazionale non si accompagna, però, ad un incremento degli stanziamenti per il Fondo, mantenendo invariato il budget assegnato. Questo pone le istituzioni scolastiche di fronte alla sfida di gestire le risorse in modo da non superare l’assegnazione di bilancio. A supporto di questa complessa gestione, viene condiviso un File Excel che facilita la quantificazione delle quote assegnate a ciascuna categoria di personale, offrendo uno strumento pratico per navigare le acque complesse delle nuove disposizioni contrattuali e della gestione finanziaria nel contesto scolastico.