Per l’anno scolastico 2024-2025, non è ancora previsto un rifinanziamento della carta docente per i precari. Tuttavia, il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha annunciato l’intenzione di richiedere nuovamente i fondi al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) per garantire l’erogazione del bonus anche per il prossimo anno.
Secondo l’avvocato Walter Miceli, esperto dell’Anief, il Ministero dell’Istruzione avrebbe dovuto includere i precari nella carta docente fin dall’inizio. Tuttavia, il mancato adeguamento alle sentenze delle Corti comporterebbe una spesa stimata di circa 600 milioni di euro per estendere il bonus ai supplenti con contratti fino al 30 giugno o al 31 agosto, non solo per l’anno in corso ma anche per i cinque anni precedenti.
Il ricorso giurisdizionale rimane l’unica via per i docenti precari che desiderano ottenere la carta docente. Questo tipo di ricorsi viene regolarmente accolto. Tuttavia, i ritardi nei pagamenti spesso costringono gli insegnanti a intraprendere un secondo ricorso, noto come giudizio di ottemperanza, per far eseguire la sentenza.
In questi casi, un commissario ad acta viene nominato per sostituirsi all’amministrazione inadempiente e stabilisce un termine entro cui deve essere attuato il provvedimento. In caso di ulteriori inadempienze, l’amministrazione rischia di incorrere in responsabilità penali.
Secondo l’avvocato Miceli, il Ministero tende a dare priorità ai docenti che hanno presentato il giudizio di ottemperanza, garantendo loro il pagamento del bonus prima di coloro che non hanno intrapreso questa strada legale. Anche se tutte le sentenze devono essere eseguite, chi ha presentato il secondo ricorso ottiene un riconoscimento più rapido.
La sentenza della Corte di Cassazione ha aperto una strada fondamentale per i docenti precari, ma l’accesso alla carta docente resta complesso, richiedendo spesso ricorsi giurisdizionali per far valere i propri diritti.
Il riconoscimento del bonus di 500 euro per la formazione professionale rappresenta un passo avanti, ma l’amministrazione scolastica dovrà affrontare importanti decisioni per garantire l’equità nei confronti dei precari.