martedì, Settembre 17, 2024
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Carta Docente ai precari: sentenza del Tribunale di Roma contro l’ennesima disparità di trattamento

Il Tribunale di Roma, attraverso una recente sentenza, ha ribadito che la Carta Docente non può essere negata al personale precario della scuola.

Il Tribunale di Roma ha stabilito che la Carta Docente non può essere negata al personale precario, rispondendo favorevolmente alla richiesta di un’insegnante che ha sottoscritto tre supplenze annuali tra il 2020 e il 2023. La sentenza ha condannato l’amministrazione a pagare 1.500 euro in favore della docente, riconoscendo il diritto anche ai supplenti. Questo è solo l’ultimo caso in cui la giurisprudenza si schiera dalla parte dei docenti precari, come già sancito dal Consiglio di Stato, dalla Corte di Giustizia Europea e dalla Corte di Cassazione.

Carta Docente: continua la disparità di trattamento tra docenti di ruolo e supplenti

Il giudice ha sottolineato che il diverso trattamento tra i docenti a tempo indeterminato e i precari è privo di una motivazione oggettiva. Come evidenziato nella sentenza n. 1842 del Consiglio di Stato del 2022, il D.P.C.M. n. 32313 del 2015, che regola l’assegnazione della Carta del Docente, è stato annullato proprio per questa disparità. Inoltre, il CCNL 2007, che disciplina gli obblighi di formazione, non distingue tra personale a tempo determinato e indeterminato, confermando l’ingiustizia della negazione della Carta ai supplenti.

La Carta Docente e il principio di parità di trattamento

Nella sentenza, il Tribunale richiama anche la posizione della Corte di Giustizia Europea, che vieta qualsiasi discriminazione tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato, salvo ragioni oggettive. La Carta del Docente è destinata a sostenere la formazione continua, obbligatoria per tutti i docenti, indipendentemente dal tipo di contratto. Di conseguenza, la natura temporanea di un rapporto di lavoro non giustifica un trattamento diverso.

Il Decreto Legge 69/2023 e i diritti dei precari

Il decreto legge n. 69/2023, successivamente convertito nella legge n. 103/2023, ha riconosciuto la Carta del Docente anche ai supplenti annuali per l’anno 2023, ma la sentenza evidenzia che questo riconoscimento deve valere anche per gli anni passati. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 29961/2023, ha confermato che la Carta deve essere assegnata anche ai docenti non di ruolo con incarichi annuali fino al 31 agosto o fino al termine delle attività didattiche.

L’appello di Anief: chiedere giustizia adesso per evitare la prescrizione

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief, tutti i docenti precari o ex precari che non hanno ancora presentato ricorso per ottenere la Carta del Docente dovrebbero farlo al più presto per evitare la prescrizione.

Questa mancanza di equità ha penalizzato la formazione dei precari, una discriminazione che, secondo Anief, deve essere risolta. Anche la Corte di Cassazione, il Consiglio di Stato e la Corte di Giustizia Europea hanno riconosciuto il diritto dei supplenti alla Carta docente.

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