Negli ultimi anni, il bonus della Carta del Docente è stato spesso oggetto di truffe diffuse, che hanno coinvolto insegnanti su tutto il territorio nazionale, da Nord a Sud. Questi episodi hanno sollevato l’esigenza di una revisione totale del sistema. Secondo fonti sindacali, si rende necessario un cambiamento radicale per evitare che tali abusi si ripetano.
Ivana Barbacci, segretaria nazionale della Cisl Scuola, ha dichiarato che le truffe legate all’acquisto di prodotti non conformi con i fini del bonus (come tablet e computer) hanno dimostrato la necessità di restringere l’uso della Carta del Docente. «L’acquisto di dispositivi elettronici è già stato effettuato da chi ne aveva bisogno», ha sottolineato Barbacci, spiegando come una quota maggiore del bonus potrebbe essere vincolata a libri, musei e corsi di formazione.
Tra le ipotesi in discussione, si sta valutando la possibilità di modificare l’importo del bonus o vincolarne almeno il 50% all’acquisto di beni culturali o attività formative, escludendo dal prossimo anno l’acquisto di software e hardware. Un’altra proposta avanzata dai sindacati è quella di trasferire una parte o l’intero bonus direttamente in busta paga, per evitare le truffe e garantire una gestione più trasparente e controllata delle risorse.
Il Ministero non esclude questa soluzione, che richiederà un anno di tempo per essere implementata. Gli uffici tecnici stanno già lavorando per valutarne i costi e i benefici. Questo escamotage potrebbe risultare gradito sia ai docenti che all’amministrazione, rappresentando un modo efficace per tutelare i fondi destinati alla formazione.
La Carta del Docente, così come è stata concepita finora, potrebbe presto cambiare volto o addirittura sparire. Se da una parte c’è la necessità di continuare a investire nella formazione degli insegnanti, dall’altra è evidente che il sistema attuale non ha funzionato come previsto, prestando il fianco a frodi e abusi. Nei prossimi mesi, le decisioni del Governo e del Ministero dell’Istruzione determineranno il futuro di questo importante strumento di aggiornamento professionale per i docenti italiani.