lunedì, 3 Marzo 2025
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Carta del docente anche per i precari: nuove vittorie nei Tribunali di Ivrea, Bergamo e Milano

I Tribunali di Ivrea, Bergamo e Milano confermano: la Carta del Docente spetta anche ai precari. Riaperti i termini per il ricorso gratuito di Asset Scuola.

Un’importante svolta giuridica conferma nuovamente i diritti dei docenti precari in Italia. Le recenti sentenze emesse dai Tribunali di Ivrea, Bergamo e Milano hanno rafforzato un principio ormai consolidato nella giurisprudenza nazionale: la Carta del Docente, il bonus annuale di 500 euro destinato alla formazione e all’aggiornamento degli insegnanti, deve essere riconosciuta anche a coloro che hanno contratti a tempo determinato. Con queste nuove decisioni, il numero dei tribunali italiani che hanno equiparato la posizione dei docenti precari a quella dei docenti di ruolo supera ormai le 100 unità. Queste pronunce riaffermano la necessità di garantire un trattamento equo e non discriminatorio nei confronti dei lavoratori della scuola, conformemente ai principi costituzionali e alle normative europee. L’associazione Asset Scuola, alla luce di questi continui successi giuridici, ha deciso di riaprire i termini per l’adesione al ricorso gratuito, offrendo ai docenti precari l’opportunità di rivendicare il diritto al bonus formazione per ogni anno di servizio prestato.

Nuove sentenze: Ivrea, Bergamo e Milano riaffermano il diritto alla carta docente per i precari

Le recenti sentenze emesse dai Tribunali di Ivrea (Sentenza RG N.737/25), Bergamo (Sentenza RG N.2725/25) e Milano (Sentenza RG N.13348/25) si aggiungono alla lunga lista di pronunce favorevoli ai docenti precari nella battaglia per il riconoscimento della Carta del Docente. I giudici hanno nuovamente sottolineato l’illegittimità della discriminazione tra insegnanti di ruolo e quelli con contratto a tempo determinato, evidenziando la violazione di principi fondamentali del diritto comunitario e costituzionale.

Questa posizione giuridica era stata già confermata dalla storica sentenza del Consiglio di Stato, che aveva chiarito come l’esclusione dei precari dalla fruizione della Carta del Docente fosse ingiustificata. Da quel momento, sempre più tribunali hanno riconosciuto ai docenti con contratti a termine il diritto a ricevere il bonus formazione, creando un precedente giuridico solido e difficilmente contestabile.

Discriminazione e violazione di norme comunitarie

Le sentenze di Ivrea, Bergamo e Milano pongono nuovamente l’accento sulla disparità di trattamento subita dai docenti precari rispetto ai colleghi di ruolo. Tale discriminazione si configura come una violazione della normativa europea in materia di lavoro e non discriminazione, oltre a rappresentare un contrasto con i principi sanciti dalla Costituzione italiana.

L’Unione Europea, infatti, stabilisce che i lavoratori a tempo determinato non possono essere trattati in maniera sfavorevole rispetto a quelli a tempo indeterminato, a meno che non vi siano ragioni oggettive che giustifichino la disparità. Nel caso della Carta del Docente, i tribunali hanno costantemente affermato che non esiste alcuna motivazione valida per escludere i precari dal beneficio del bonus da 500 euro destinato alla formazione professionale.

Asset Scuola: riaperti i termini per il ricorso gratuito

Di fronte alle numerose sentenze favorevoli ottenute negli ultimi mesi, Asset Scuola ha annunciato la riapertura dei termini per l’adesione al ricorso gratuito sulla Carta Docente. Questa iniziativa permette ai docenti precari di avanzare una richiesta di rimborso per ottenere i 500 euro annui previsti per la formazione, anche per gli anni scolastici già trascorsi.

Ogni docente con contratto a tempo determinato ha diritto a richiedere il bonus per ogni anno scolastico in cui ha prestato servizio, recuperando così cifre che possono essere significative per la propria crescita professionale. L’invito rivolto ai docenti precari è quello di aderire all’azione legale per far valere i propri diritti ed ottenere quanto spettante in base alle attuali pronunce giurisprudenziali.

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