Un decreto congiunto tra il Ministero dell’Istruzione e il Ministero dell’Economia definirà infatti i criteri di erogazione e l’importo definitivo della Carta per i supplenti annuali. Il decreto avrà il compito di stabilire come e in che misura verrà garantito il bonus, bilanciando le risorse disponibili con il numero crescente di aventi diritto. Ogni anno, inoltre, il Ministero dell’Istruzione sarà chiamato a presentare al MEF una relazione che illustri i criteri di utilizzo della Carta Docenti e fornisca un quadro complessivo della spesa sostenuta.
Nonostante l’estensione del beneficio rappresenti una risposta positiva alle richieste dei sindacati, la situazione attuale mette in evidenza alcune criticità legate all’implementazione della misura. La Legge 106/2023 aveva già previsto il pagamento della Carta Docenti ai supplenti annuali, ma solo per l’anno 2023. Tuttavia, per l’anno scolastico 2024, questi insegnanti rimangono ancora esclusi dal sistema informatico che consente l’utilizzo del bonus.
Questa esclusione ha generato insoddisfazione e incertezze tra i docenti interessati, molti dei quali si trovano a non poter usufruire del bonus previsto nonostante i contratti annuali. L’inadeguata implementazione del sistema per includere i supplenti annuali tra i beneficiari della Carta Docenti ha aperto la strada a contestazioni legali e pressioni sindacali. ANIEF, in particolare, continua a richiedere un’azione immediata per sanare questa lacuna e garantire l’accesso al bonus già dal 2024.
Un altro aspetto controverso riguarda l’esclusione dei supplenti con contratto al 30 giugno dall’accesso alla Carta Docenti. Tale scelta appare difficile da giustificare, soprattutto alla luce delle numerose sentenze favorevoli ottenute nei tribunali del lavoro a seguito dei ricorsi promossi da ANIEF. Secondo la Cassazione, l’esclusione dei docenti con contratto fino al 30 giugno viola i principi di equità e parità di trattamento, creando una disparità ingiustificata tra insegnanti con contratti di diversa durata.
Oltre 20.000 supplenti con contratto al 30 giugno hanno già aderito ai ricorsi, rivendicando il diritto a ricevere il bonus per la Carta Docenti, non solo per l’anno scolastico in corso ma anche per i cinque anni precedenti. I tribunali stanno riconoscendo la validità delle loro richieste, emettendo sentenze favorevoli che confermano il diritto dei supplenti a beneficiare del bonus come i colleghi con contratti al 31 agosto. Questa situazione evidenzia una chiara discriminazione nel trattamento dei lavoratori della scuola, che richiede un intervento legislativo per garantire pari diritti a tutti i docenti.
Oltre ai docenti, un’altra categoria di lavoratori scolastici che continua a essere esclusa dal beneficio della Carta Docenti è il personale ATA. Gli assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici, nonostante il loro ruolo fondamentale all’interno delle scuole, non hanno diritto ad accedere al bonus previsto per i docenti. Questa esclusione alimenta un senso di frustrazione tra il personale ATA, che chiede da anni di essere considerato alla pari degli insegnanti in termini di accesso ai benefici economici e di formazione.
L’estensione della Carta Docenti a tutte le categorie del personale scolastico rappresenta ancora un obiettivo da raggiungere. Il mancato riconoscimento del diritto del personale ATA a usufruire del bonus per la formazione professionale crea una discriminazione che appare sempre più insostenibile, soprattutto in un contesto in cui la scuola richiede una crescente qualificazione e aggiornamento di tutte le figure professionali coinvolte.
In conclusione, l’estensione della Carta Docenti ai supplenti annuali rappresenta un passo avanti importante, ma non privo di criticità. Il processo di implementazione richiede ulteriori interventi per sanare le disparità tra i docenti con contratti di diversa durata e per includere anche il personale ATA tra i beneficiari. Solo attraverso un’azione legislativa chiara e decisa si potrà garantire un trattamento equo e paritario a tutto il personale scolastico.