A livello europeo, invece, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con l’Ordinanza del 18 maggio 2022 (C-450/21), ha ribadito che la clausola 4 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato vieta norme nazionali discriminatorie che escludono i docenti precari da benefici economici come la Carta del Docente. Questo principio sostiene l’uguaglianza di trattamento tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato.
Con il comunicato pubblicato l’8 marzo 2024 dall’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, sono state definite le procedure da seguire per ottenere il beneficio in caso di sentenza favorevole. Le modalità variano a seconda del tipo di condanna emessa dal giudice.
Le sentenze e le normative più recenti segnano un importante passo verso il riconoscimento dei diritti dei docenti precari, ma evidenziano anche le sfide legate all’uniformità di trattamento all’interno del sistema scolastico. Sebbene il Decreto n. 69/2023 rappresenti un progresso temporaneo, resta ancora da affrontare il problema strutturale che limita l’accesso ai benefici per una categoria significativa di lavoratori, cioè i precari. L’attenzione alle questioni giuridiche e alle modifiche legislative in corso è fondamentale per garantire equità ed qualità nel settore educativo, in un’ottica di valorizzazione del personale docente, indipendentemente dalla tipologia contrattuale.