Questa estensione rappresenta un passo avanti significativo per garantire pari diritti tra i docenti, eliminando una discriminazione che escludeva fino ad ora una parte considerevole del corpo insegnante. Tuttavia, la piena operatività della misura richiederà ancora il completamento dell’iter legislativo e la pubblicazione definitiva della norma in Gazzetta Ufficiale, attesa entro la fine del 2024.
Un’altra novità rilevante riguarda la possibile riduzione dell’importo della Carta del docente. Attualmente, il bonus ammonta a 500 euro l’anno per ogni insegnante di ruolo, ma secondo quanto riportato nella relazione illustrativa della Legge di Bilancio 2025, l’importo potrà essere al massimo di 500 euro. Questo dà la possibilità di una riduzione, anche se il tetto massimo non subirà variazioni. La misura, dunque, potrebbe essere modulata in base alle risorse economiche disponibili e ai criteri che verranno stabiliti dai decreti attuativi emanati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Nel dettaglio, il testo della Legge prevede che il Ministero, insieme al Ministero dell’Economia e delle Finanze, definisca con decreto i criteri per l’assegnazione della Carta del docente e determini l’importo nominale della stessa, che sarà stabilito annualmente. Si tratta di una scelta che mira a garantire maggiore flessibilità nella gestione delle risorse pubbliche, tenendo conto anche delle esigenze di bilancio del governo.
Per sostenere l’estensione del bonus ai supplenti annuali e mantenere il sostegno per i docenti di ruolo, la Legge di Bilancio 2025 prevede il rifinanziamento del Fondo della Carta del docente. Il fondo verrà incrementato di 60 milioni di euro annui a partire dal 2025, garantendo così la copertura economica necessaria per l’erogazione del beneficio anche ai nuovi destinatari. Questo rifinanziamento rappresenta un impegno concreto da parte del governo per sostenere la formazione continua del personale docente e migliorare le competenze professionali nel settore scolastico.
Nonostante l’aumento del fondo, resta comunque incerta la stabilità dell’importo per ciascun beneficiario. La previsione di un massimo di 500 euro potrebbe, infatti, non garantire la cifra attuale per tutti i docenti, soprattutto nel caso di un numero crescente di aventi diritto.
Un’altra novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 riguarda il rafforzamento del monitoraggio e della valutazione sull’utilizzo della Carta del docente. La norma prevede che il Ministero dell’Istruzione trasmetta ogni anno al Ministero dell’Economia una relazione dettagliata sui fondi spesi attraverso la carta e sugli ambiti di utilizzo del bonus. Questo processo di monitoraggio consentirà al governo di avere una visione chiara su come i docenti stanno utilizzando i fondi stanziati, e potrà aiutare a programmare meglio eventuali interventi futuri in materia di formazione professionale.
Questo sistema di controllo fa parte del Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029, che mira a rendere più efficiente la gestione delle risorse pubbliche, con una particolare attenzione alla spesa per la formazione del personale scolastico. La relazione annuale dovrà essere inviata entro il mese di settembre di ogni anno, e includerà dati sulle modalità di utilizzo della Carta del docente, consentendo una migliore pianificazione e gestione delle risorse per il futuro.
La Legge di Bilancio 2025 promette di introdurre importanti novità per il mondo della scuola, con un focus particolare sull’estensione del bonus Carta del docente ai supplenti annuali e una possibile rimodulazione dell’importo per tutti i beneficiari. Tuttavia, è necessario attendere l’approvazione definitiva del provvedimento e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevista per la fine del 2024, per avere certezze sui dettagli delle misure proposte.
In ogni caso, il rifinanziamento del fondo per la Carta del docente e il rafforzamento del monitoraggio sull’utilizzo dei fondi rappresentano segnali positivi di un’attenzione costante del governo verso la formazione e l’aggiornamento del personale scolastico, elementi fondamentali per migliorare la qualità dell’insegnamento in Italia.