La spesa per i libri scolastici, in particolare, rappresenta un carico significativo e rilevante per le famiglie italiane che, nel mese di settembre, arriva ad assorbire circa un terzo della retribuzione di un lavoratore medio.
Esistono misure e agevolazioni messe in campo da Stato, Regioni e Comuni per garantire la fruizione dei libri di testo per gli alunni meno abbienti; tuttavia queste risorse interessano soltanto una parte delle famiglie con ISEE basso, coprono il 40/50% delle spese e, come è noto, registrano gravi ritardi nella loro erogazione, con le conseguenze economiche che si possono facilmente immaginare.
Allora viene da chiedersi se il diritto allo studio è un principio costituzionalmente garantito a tutti!
Ancodis ritiene di no e propone di rendere detraibili nella misura del 19% tutte le spese sostenute per il diritto allo studio, così come avviene per le spese sanitarie; per gli alunni della scuola secondaria di primo grado prevedere la gratuità dei libri, anche con il comodato d’uso delle versioni digitali, fino alla soglia massima di ISEE pari a 25000 Euro; la riduzione dei costi dei libri del 50% dal secondo figlio in poi per la scuola secondaria di secondo grado; incentivare l’uso dei testi digitali; favorire il comodato d’uso gratuito nelle scuole.
Visto il potere di acquisto degli stipendi eroso dall’inflazione, Ancodis invita il governo, il Ministro e le forze politiche parlamentari nella prossima legge di bilancio a fare ogni scelta utile e necessaria per venire incontro alle famiglie.
Anche le case editrici e i produttori però devono fare la loro parte facendo scelte commerciali incentivanti all’acquisto e che vengano concretamente incontro alle difficoltà economiche delle famiglie.
Si riporti al centro del dibattito il vero sostegno alle famiglie con almeno due figli frequentanti la scuola del primo e secondo ciclo e si dia piena attuazione dell’articolo 34 della Costituzione Italiana.
Rosolino Cicero, Presidente ANCODIS