La CGIL sottolinea che questa decisione rischia di creare nuovi esodati, specialmente tra chi ha aderito a piani di isopensione o scivoli pensionistici. Ghiglione avverte che simili modifiche potrebbero lasciare molte persone senza tutele, in un contesto lavorativo già precario per molti cittadini.
In risposta, l’INPS ha negato di aver apportato modifiche ai requisiti pensionistici, garantendo che tutte le certificazioni continueranno a essere redatte in base alle tabelle vigenti. L’Istituto ribadisce che eventuali aggiornamenti saranno effettuati solo in seguito a indicazioni legislative ufficiali. Tuttavia, la polemica non si placa, con la CGIL che insiste sulla necessità di chiarezza e trasparenza da parte delle istituzioni coinvolte.
La CGIL chiede un intervento immediato del Governo per chiarire la situazione. “Siamo di fronte a una questione di diritti e vite di milioni di persone”, denuncia Ghiglione, accusando il Governo di inazione e scarsa trasparenza. Il sindacato pretende spiegazioni su chi abbia autorizzato queste modifiche e invita a un confronto urgente tra le parti.
La polemica sottolinea ancora una volta la necessità di un dialogo chiaro e trasparente tra INPS, sindacati e Governo per evitare conseguenze sociali gravi e garantire i diritti dei lavoratori.