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Cambiamenti nei concorsi scuola: nuove regole per gli ITP e percorsi abilitanti

I nuovi requisiti per diventare insegnante tecnico-pratico: concorsi, CFU e abilitazioni per accedere al ruolo con il percorso formativo aggiornato dal 2025.

ITP Insegnante Tecnico Pratico

Il settore scolastico italiano attraversa una fase di profondo cambiamento, e una delle novità più rilevanti riguarda i concorsi per gli Insegnanti Tecnico-Pratici (ITP). Con il prossimo concorso, infatti, gli ITP avranno l’opportunità di accedere al percorso abilitante necessario per l’insegnamento.

Questa sarà l’ultima occasione per partecipare a un concorso transitorio che consente l’accesso con il solo diploma. Dal 2025, con la fase ordinaria, il percorso per diventare ITP si allineerà a quello degli altri docenti, includendo requisiti di formazione più avanzati e abilitazioni specifiche. Gli ITP interessati a inserirsi in ruolo dovranno quindi adattarsi alle nuove direttive per ottenere l’abilitazione necessaria alla loro classe di concorso.

Il percorso formativo di 36 CFU: un passaggio obbligatorio

La recente decisione del Consiglio dei Ministri ha introdotto l’obbligo per i vincitori del concorso ITP di conseguire 36 Crediti Formativi Universitari (CFU) entro il primo anno di servizio. Questa misura colma una lacuna normativa e impone agli ITP di frequentare un percorso formativo che garantisca l’abilitazione. Fino a oggi, il solo diploma bastava per accedere ai concorsi; tuttavia, il nuovo decreto richiede anche la frequentazione di corsi abilitanti durante il primo anno di incarico.

Il percorso di 36 CFU, introdotto per allineare il percorso abilitante degli ITP a quello dei docenti delle altre classi di concorso, comporta un impegno formativo che consentirà ai vincitori del concorso di migliorare le loro competenze e qualificarsi come insegnanti abilitati.

Cambiamenti dal 2025: nuovi requisiti per l’accesso ai concorsi

Il 1° gennaio 2025 segnerà l’inizio della fase ordinaria, con la previsione di un concorso scuola annuale. Con la fine della fase transitoria, solo i candidati in possesso di una laurea triennale o di titoli equipollenti, come i diplomi AFAM di I livello o i diplomi di specializzazione in tecnologie applicate, potranno partecipare ai concorsi per ITP.

Oltre al titolo di studio, diventerà obbligatoria anche l’abilitazione specifica per la classe di concorso, da acquisire frequentando percorsi universitari abilitanti di 60 CFU. Questo cambiamento richiede quindi un impegno formativo maggiore rispetto al passato e introduce l’obbligo di competenze più specializzate per garantire una preparazione adeguata agli insegnanti tecnico-pratici che operano nel contesto scolastico.

Percorso abilitante di 60 CFU: formazione universitaria e concorso nazionale

Dal 2025, gli aspiranti ITP dovranno ottenere 60 CFU tramite corsi universitari specifici, seguiti da un concorso pubblico nazionale. Una volta superato il concorso, sarà necessario affrontare un periodo di prova in servizio di un anno, che si concluderà con una valutazione finale. Chi ha vinto il primo concorso previsto dal PNRR dovrà completare il percorso abilitante da 36 CFU.

Questo percorso garantisce agli ITP una preparazione completa che, oltre a fornire le conoscenze necessarie per l’insegnamento tecnico-pratico, include un test finale e una valutazione delle competenze acquisite. L’obiettivo è quello di garantire una formazione uniforme e adeguata, aumentando la qualità del corpo docente e adeguando i requisiti scolastici alle esigenze formative attuali.

Questi cambiamenti rendono evidente la direzione che il sistema scolastico italiano sta intraprendendo: innalzare gli standard di preparazione per gli ITP e uniformare il percorso di abilitazione a quello dei docenti delle altre classi. Con l‘introduzione dei 36 CFU per i concorsi transitori e dei 60 CFU dal 2025, il percorso per diventare insegnante tecnico-pratico richiederà un impegno maggiore, con l’obiettivo di valorizzare la professionalità e le competenze degli ITP all’interno del sistema scolastico.

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