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Calendario scolastico Sicilia: nessun ponte, neanche quello del 2 Novembre

Con D.A. n. 1367 del 4 maggio 2018 l’Assessore alla Pubblica Istruzione della regione Sicilia, Prof. Roberto Lagalla, emanava il calendario scolastico regionale. Nello stesso decreto i giorni di lezioni necessari per l’a.s. 2018/19 risultano 211/210 (210 nel caso in cui il giorno della festa del Santo patrono rientra nel periodo delle attività didattiche). In linea generale, nessuna novità rispetto agli altri anni ad eccezione dell’abolizione del giorno festivo del 15 maggio, giorno in cui si festeggiava (fino all’anno scorso) l’Autonomia Siciliana.

Fatta tale premessa, in alcuni istituti scolastici siciliani quest’anno è avvenuto una vera e propria rivoluzione. Ci riferiamo all’impossibilità da parte dei componenti del Collegio Docenti (tutti gli insegnanti) di poter adattare il calendario scolastico regionale e di scegliere i giorni da dedicarsi ai ‘ponti‘, ovvero giornate lavorative in prossimità dei giorni festivi. Questa situazione si è riscontrata principalmente per due motivi:

  1. L’argomento riguardante l’adattamento del calendario scolastico regionale non è stato inserito (per un mero errore o semplicemente per superficialità) tra i punti all’ordine del giorno durante il primo Collegio dei Docenti dell’a.s. 2018/2019;
  2. Durante il primo incontro collegiale l’argomento è stato si trattato, ma molto frettolosamente e senza peraltro avvisare il Collegio della possibilità di poter scegliere unanimemente i giorni di chiusura, fornendo le dovute e ampie motivazioni.

La sorpresa – Questa situazione, di conseguenza, porta a scoprire (oramai in ritardo) una verità assolutamente sconvolgente: non ci saranno ponti durante l’anno scolastico!

Ecco infatti che durante il Collegio dei Docenti si scopre che il Consiglio d’Istituto non ha previsto ne tanto meno deliberato nessun ‘ponte’ durante l’anno scolastico. Non solo, ma in Sicilia i giorni di lezione previsti sono 211 e per avere un giorno di ponte i docenti dovrebbero recuperarlo con un giorno in più di scuola. Almeno, questo è quello che sostiene qualche solerte Dirigente Scolastico. Sarà vero?

Per molti DS risulta impossibile adeguare il calendario scolastico della Sicilia: saltano molti ponti

Su questo argomento, negli ultimi giorni, durante i vari Collegi dei Docenti nelle scuole isolane, qualcosa è andato davvero storto. Si proprio così. Si è assistito a riunioni collegiali abbastanza turbolenti. Molti Consigli d’Istituto delle scuole siciliane, visto il Decreto dell’Assessore alla pubblica Istruzione Roberto Lagalla, non hanno deliberato ponti (neanche uno). Uno di questi giorni, per tradizione, è sempre stato quello del 2 novembre. Questa data, infatti, ha da sempre rappresentato per molti siciliani un giorno davvero speciale, sia dal punto di vista antropologico che da quello religioso.

Purtroppo, la notizia di questa scelta da parte dell’organo supremo che dirige le scuole è sopraggiunta ai docenti in maniera postuma, ovvero proprio nel momento della loro partecipazione al secondo Collegio dei Docenti, appuntamento previsto all’interno del piano delle attività annuali. La delusione tra gli insegnanti è stata tanta. Molte polemiche, tanti mugugni, ma alla fine è prevalso nella maggioranza dei casi il buon senso e ancor di più la rassegnazione. Il 2 novembre sarà un giorno come tutti gli altri, questo il sunto di quanto accadrà per la prima volta in molte istituzioni scolastiche siciliane.

Qualche docente, addirittura, per salvare capri e cavoli ha proposto (in corso d’opera) di riportare nuovamente in Consiglio d’Istituto la proposta del Collegio dei docenti e relativa ad approntare un adattamento al calendario scolastico regionale, inserendo, come di consueto, il 2 novembre tra i ponti. La proposta del Collegio docenti sulla vacanza del 2 novembre sarebbe certamente passata, ma a lasciare perplessi gli stessi docenti è stata la proposta da parte di alcuni Dirigenti Scolastici e cioè quella di dover recuperare tale giorno con il primo giorno utile disponibile nel calendario scolastico. Per esempio, nelle istituzioni scolastiche dove è vigente la settimana corta, quel giorno si sarebbe dovuto recuperare il sabato immediatamente successivo a giorno 2 (il 3 Novembre).

Probabilmente si tratta del prezzo da pagare per tutti gli anni passati, quando con i ‘ponti’ il personale della scuola ha proprio esagerato, attraverso il benestare di molti Dirigenti Scolastici.

Alcune domande di chiarimento all’Assessore Lagalla

Al fine di sgombrare il campo da inutili fraintendimenti, poniamo queste due semplici domande all’autore del Decreto Assessoriale di cui sopra, e cioè al Prof. Roberto Lagalla:

  1. Il Collegio Docenti detiene ancora nelle scuole il potere di esprimere la propria opinione circa l’adattamento del calendario scolastico?
  2. Pur garantendo i 200 giorni di lezione, gli insegnanti di una scuola che hanno deliberato un giorno di ponte, devono necessariamente recuperare quella giornata con un altro giorno di lezione?

Chi scrive è totalmente perplesso circa la prassi appena descritta. Tuttavia, si ritiene necessario un approfondimento di merito e di sostanza circa i metodi e le procedure a cui molti docenti hanno assistito durante le fasi iniziali di questo anno scolastico.

Si ritiene sottolineare anche che tutte le singole Istituzioni Scolastiche hanno da sempre avuto parecchia autonomia circa la fruizione di quei giorni di lezione in più rispetto ai canonici 200. Si è sempre potuto ridurre questo numero iniziale, senza mai per questo scendere al di sotto della soglia minima di 200. Da quest’anno le cose sono davvero cambiate? Noi riteniamo che a fare chiarezza su questo argomento ci sia anche l’art. 74, comma 3, del D. Leg.vo 297/1994 relativo cioè all’obbligatorio svolgimento dei famosi 200 giorni di lezione, peraltro richiamato nel D.A. del responsabile regionale alla Pubblica Istruzione.

Nel Decreto Assessoriale n. 1637 del 4/05/2018 (di cui si allega copia), inoltre, non si sono riscontrati articoli o commi che imponevano tassativamente o perentoriamente l’obbligo di restituire giorni usufruiti a ridosso delle festività. Per tale ragione, si attende nell’ottica di una buona informazione la risposta dell’Assessore Lagalla in merito alla questione.

Insomma, qualcosa è davvero cambiato… non sappiamo se si tratta della governance di questa Regione o di quella di alcune scuole isolane.

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