Per redditi fino a 40.000 euro, sono previste agevolazioni aggiuntive, come maggiori detrazioni e bonus, per mitigare il peso fiscale e contributivo.
Nel 2025, lo sgravio contributivo del 6-7% applicato nel 2024 viene sostituito da un taglio fiscale. Questo significa che i lavoratori del settore privato verseranno un contributo pari al 9,19% del lordo, mentre per i lavoratori del pubblico impiego il contributo sarà dell’8,80%.
Questo cambiamento comporterà un aumento dei contributi versati, ma con un risparmio Irpef grazie al nuovo trattamento integrativo. Tuttavia, il risparmio netto potrebbe essere inferiore a quello ottenuto nel 2024, specialmente per chi ha redditi compresi tra 32.000 e 35.000 euro.
Le principali agevolazioni fiscali rimangono in vigore, ma con alcune novità:
Le lavoratrici madri beneficeranno di uno sgravio contributivo aggiuntivo. In particolare, le madri con almeno tre figli (di cui uno minorenne) saranno soggette ad uno sgravio fino a 3.000 euro annui, applicabile fino al 2026. Per le madri con due figli, è previsto uno sgravio fino all’esaurimento delle risorse stanziate (300 milioni di euro). Questa agevolazione si somma alla riduzione Irpef prevista per le altre categorie di lavoratori.
La Legge di Bilancio 2025 introduce cambiamenti significativi per il calcolo dello stipendio netto, con un focus sul riequilibrio tra tassazione fiscale e contributiva. Tuttavia, i benefici non saranno uguali per tutti: i redditi più bassi godranno di detrazioni e bonus più generosi, mentre i lavoratori con redditi medi potrebbero subire una lieve perdita rispetto al 2024.
Per le lavoratrici madri e i redditi più bassi, le agevolazioni potrebbero risultare particolarmente vantaggiose, contribuendo a un maggiore potere d’acquisto. Il consiglio è di monitorare attentamente le prossime comunicazioni aziendali per verificare l’effettivo impatto sulle proprie buste paga nei primi mesi del 2025.