Per comodità, ragioniamo su un valore annuo anziché mensile. Una pensione lorda di 2.000 euro mensili, considerando 13 mensilità, ammonta a 26.000 euro l’anno. A questo punto possiamo facilmente calcolare l’Irpef dovuta.
Nel 2024, a seguito della riforma finanziata dall’ultima legge di Bilancio, sui primi 28.000 euro di reddito si applica un’imposta del 23%. In totale, quindi, bisogna versare 6.440 euro all’erario. Tuttavia, va considerata la detrazione per redditi da pensione, che varia in base all’importo percepito.
Per chi ha un reddito complessivo tra 8.500 e 28.000 euro, la detrazione spettante è di 700 euro aumentati del prodotto tra 1.255 euro e il rapporto tra 28.000 (diminuito del reddito complessivo) e 19.500 euro. La formula da applicare dunque è la seguente:
700+1.255×(19.50028.000−reddito complessivo)
Sostituendo 26.000 alla voce “reddito complessivo“, otteniamo una detrazione pari a 828,71 euro. Complessivamente, quindi, si pagano 5.611,29 euro di Irpef su una pensione lorda di 26.000 euro all’anno, circa 431,63 euro al mese. Pertanto, su una pensione lorda di 2.000 euro, si ricevono 1.568,37 euro? Non proprio.
Oltre all’Irpef, vanno calcolate anche le addizionali comunali e regionali. Queste vengono sottratte dalla pensione in questo modo: il saldo dell’addizionale regionale viene effettuato in 11 rate mensili nell’anno successivo a quello di riferimento, da gennaio a novembre; l’addizionale comunale, con il 30% di acconto nell’anno di riferimento in 9 mensilità, da novembre a marzo, e il saldo del 70% nell’anno successivo, in 11 mensilità da gennaio a novembre.
L’aliquota varia da comune a comune e da regione a regione. Ad esempio, un pensionato residente a Roma paga un’addizionale comunale dello 0,9%, pari a 234 euro l’anno. A questa si aggiunge l’aliquota del 3,33% della Regione Lazio, che sottrae altri 865,80 euro l’anno, circa 78 euro al mese.
Le detrazioni per familiari a carico rappresentano un’altra incognita. Su richiesta del pensionato, queste detrazioni vengono applicate direttamente sul cedolino, riducendo l’imposta dovuta. Sono considerati familiari a carico quelli con un reddito fino a 2.840,51 euro, limite che per i figli fino a 24 anni è di 4.000 euro.
Ad esempio, per il coniuge, la detrazione riconosciuta a chi ha un reddito tra 15.000 e 40.000 euro è di 690 euro l’anno. Pertanto, l’Irpef dovuta non sarebbe di 5.611,29 euro, bensì di 4.921,29 euro l’anno, circa 378,56 euro al mese.
Consideriamo quindi la pensione di un uomo con moglie a carico residente a Roma. Se riceve 2.000 euro lordi di pensione, quanto percepisce di netto? Al netto dell’Irpef versata, spettano 1.621,44 euro. Da questo importo vanno però sottratte le addizionali.
Da marzo a novembre, considerando comunali e regionali, si sottraggono altri 100 euro circa al mese. A gennaio e febbraio, senza le addizionali comunali in acconto, sono circa 92 euro al mese. A dicembre, queste addizionali non sono previste, assicurando un assegno più alto rispetto ai mesi precedenti.
Voce | Importo |
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Pensione annua lorda | 26.000 euro |
Irpef dovuta | 6.440 euro |
Detrazione per redditi da pensione | 828,71 euro |
Irpef netta annua | 5.611,29 euro |
Irpef mensile | 431,63 euro |
Pensione mensile netta senza addizionali | 1.568,37 euro |
Addizionale comunale (Roma, 0,9%) | 234 euro annui (19,5 euro mensili) |
Addizionale regionale (Lazio, 3,33%) | 865,80 euro annui (72,15 euro mensili) |
Totale addizionali | 1.099,80 euro annui (91,65 euro mensili) |
Detrazione per coniuge a carico | 690 euro annui (57,5 euro mensili) |
Irpef netta annua con detrazione coniuge | 4.921,29 euro |
Irpef netta mensile con detrazione coniuge | 378,56 euro |
Pensione mensile netta con detrazioni e addizionali (marzo-novembre) | 1.521,44 euro |
Pensione mensile netta (gennaio e febbraio) | 1.529,44 euro |
Pensione mensile netta (dicembre) | 1.621,44 euro |