L’accesso ai buoni pasto per docenti e personale ATA continua a rimanere un obiettivo irraggiungibile, nonostante le insistenti richieste avanzate dai sindacati e dall’ANIEF. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), nel recente Atto di indirizzo politico-istituzionale per il 2025, non ha incluso alcun riferimento alla possibilità di introdurre questo beneficio per il personale scolastico che non usufruisce del servizio mensa. Anche il punto dedicato alla valorizzazione del personale della scuola non menziona alcuna iniziativa in tal senso, lasciando docenti e ATA esclusi da un diritto riconosciuto ad altri lavoratori del settore pubblico.
ANIEF contro il CCNL: disparità di trattamento
L’ANIEF ha espresso un forte dissenso dopo l’approvazione del CCNL per le Funzioni Centrali, che ha confermato l’assegnazione dei buoni pasto per il personale impiegato in smart working, ma ha escluso chi lavora in presenza nei comparti di Scuola, Università, Ricerca e AFAM. L’associazione sindacale ha definito questa situazione una discriminazione inaccettabile, sottolineando come i lavoratori scolastici siano ancora una volta esclusi da un beneficio riconosciuto ai dipendenti dei ministeri e di altri enti pubblici.
Un impegno in Parlamento non ancora concretizzato
Lo scorso 20 dicembre, il Parlamento aveva approvato un Ordine del Giorno che impegnava il Governo a valutare l’introduzione dei buoni pasto per il personale scolastico nel prossimo rinnovo del CCNL Scuola e Università. Tuttavia, ad oggi, nessun provvedimento concreto è stato adottato per garantire l’estensione di questo beneficio. L’assenza di risposte da parte del Ministero continua ad alimentare il malcontento tra i lavoratori del settore, che vedono ancora lontana la possibilità di ottenere un trattamento equiparabile a quello di altri dipendenti pubblici.
Il nodo della disparità tra scuola e altri comparti
A differenza di altre categorie della Pubblica Amministrazione e delle grandi aziende private, i docenti e il personale ATA non ricevono alcuna forma di sostegno per il pasto durante l’orario lavorativo, anche nelle scuole prive di mensa. Questa situazione appare sempre più anacronistica e penalizzante, considerando che il riconoscimento dei buoni pasto ai lavoratori pubblici è ormai una prassi consolidata. I sindacati continuano a chiedere un intervento risolutivo, ma il Ministero sembra ignorare una questione che coinvolge migliaia di dipendenti della scuola.
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