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Bonus mamme: il Tribunale di Alessandria riconosce il diritto alle collaboratrici scolastiche precarie

Il Tribunale di Alessandria riconosce il bonus mamme alle collaboratrici scolastiche precarie, tutelando i diritti delle lavoratrici con contratto a termine.

Bonus Mamme 2025

Una sentenza del Tribunale di Alessandria segna un importante passo avanti per i diritti delle lavoratrici madri. Il giudice ha stabilito che le collaboratrici scolastiche con contratto a tempo determinato hanno diritto al “bonus mamme”, aprendo la strada a un’interpretazione più inclusiva della normativa.

La sentenza: un precedente per le lavoratrici precarie

L’avvocato Domenico Naso, responsabile dell’Ufficio Legale Nazionale della UIL Scuola, ha ottenuto il riconoscimento del diritto al bonus per una collaboratrice scolastica con contratto a termine. Il provvedimento riguarda l’esonero contributivo fino a 3.000 euro annui previsto dalla Legge di Bilancio 2024. Inizialmente, la normativa limitava questo beneficio alle lavoratrici con contratto a tempo indeterminato.

Discriminazione nei confronti delle lavoratrici a termine

Il Tribunale ha evidenziato come l’esclusione delle madri precarie dall’esonero contributivo violi il principio di non discriminazione. La clausola 4 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, allegata alla direttiva 1999/70/CE, sancisce infatti la parità di trattamento tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato. Questa discriminazione è stata quindi considerata ingiustificata e illegittima.

Rimborsi e risvolti futuri

La sentenza obbliga il Ministero dell’Istruzione e del Merito a restituire i contributi previdenziali trattenuti indebitamente. Questo risultato apre la possibilità per altre lavoratrici precarie di ottenere rimborsi simili, ponendo le basi per una più ampia tutela dei diritti delle madri con contratto a termine.

Bonus mamme: una tutela anche per le precarie

Il riconoscimento del bonus mamme alle collaboratrici scolastiche con contratto a termine rappresenta una svolta nella lotta contro le discriminazioni nel mondo del lavoro. La decisione del Tribunale di Alessandria potrebbe spingere altre lavoratrici a rivendicare lo stesso diritto, rendendo il provvedimento un punto di riferimento per future vertenze.

SENTENZA:

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