Oltre al Bonus Mamma, il governo ha introdotto anche la Carta per i nuovi nati, un aiuto economico di 1.000 euro una tantum destinato ai genitori con un ISEE fino a 40.000 euro. Questo bonus mira a coprire parte delle spese legate all’arrivo di un nuovo figlio, alleviando il peso economico che una nascita può comportare per le famiglie.
Il costo complessivo di questa misura per lo Stato sarà di circa 330 milioni di euro solo per il 2025, con ulteriori 30 milioni previsti per i due anni successivi. Questa nuova misura si affianca al Bonus Nido, che continuerà a essere disponibile per le famiglie con figli fino a tre anni. L’importo del bonus varierà in base all’ISEE: minore sarà il reddito familiare, maggiore sarà il contributo. Entrambe queste misure rappresentano un importante passo avanti per garantire un supporto concreto alle famiglie in difficoltà economica.
Il governo non si limita solo agli incentivi economici diretti. Un’altra novità rilevante riguarda i congedi parentali indennizzati. A partire dal 2025, le mamme avranno diritto a un mese in più di congedo indennizzato all’80%, che si aggiunge ai due mesi già previsti nel 2024. Questo terzo mese potrà essere utilizzato fino al sesto anno di vita del bambino, offrendo così maggiore flessibilità e un sostegno più prolungato per le famiglie.
Oltre ai congedi, il governo conferma anche i fringe benefits per i lavoratori con figli a carico, con una soglia di esenzione fissata a 2.000 euro. Per tutti gli altri lavoratori, il limite massimo per i fringe benefits sarà invece di 1.000 euro. Questi benefici aggiuntivi includono agevolazioni fiscali su beni e servizi offerti dai datori di lavoro, con lo scopo di migliorare il benessere e la qualità della vita dei dipendenti.
Con queste misure, il governo italiano mira a invertire la tendenza negativa delle nascite e a fornire un sostegno reale alle famiglie, specialmente quelle con più figli o con maggiori difficoltà economiche. La parola chiave è “supporto alle famiglie”, e attraverso bonus economici, congedi parentali più lunghi e agevolazioni fiscali, l’esecutivo punta a creare un contesto più favorevole alla crescita della natalità nel Paese.
Le nuove agevolazioni per le mamme con partita IVA, l’estensione dei fringe benefits e la conferma del Bonus Mamma per le famiglie con due figli rappresentano un chiaro segnale dell’intenzione del governo di non lasciare nessuna famiglia indietro. In particolare, il focus è sul sostegno economico a lungo termine, necessario per garantire che le famiglie possano affrontare le spese quotidiane senza eccessivi sacrifici.
L’investimento complessivo di oltre 360 milioni di euro nei prossimi anni dimostra l’importanza che il governo attribuisce a queste politiche familiari. Si attende ora di vedere se queste misure riusciranno a dare quello “sprint” necessario per aumentare il tasso di natalità e garantire un futuro più stabile e prospero per le nuove generazioni.