Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) annuncia l’erogazione di un bonus per i dipendenti pubblici a partire dal 1° aprile 2025 e fino a luglio 2025. Questo bonus, noto come “indennità di vacanza contrattuale”, corrisponde all’1,6% della retribuzione e verrà corrisposto per 13 mensilità. Gli aumenti varieranno da circa 35 euro a un massimo di circa 140 euro.
Indennità di Vacanza Contrattuale: cos’è e come funziona il bonus
L’indennità di vacanza contrattuale rappresenta un pagamento temporaneo per compensare il ritardo nel rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL). Il bonus, calcolato sull’1,6% dello stipendio, copre esclusivamente i contributi pensionistici e l’Imposta regionale sulle attività produttive (IRAP). Non influisce su TFR, indennità di fine servizio, indennità sostitutiva di preavviso o indennità per eredi.
Chi riceverà il Bonus: tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione
Il bonus spetta a tutto il personale delle pubbliche amministrazioni in servizio dal 1° gennaio 2025. Ciò include dipendenti di:
- Amministrazioni statali
- Regioni, Province, Comuni
- Enti del Servizio sanitario nazionale
- Istituzioni scolastiche e universitarie
- e molti altri enti pubblici
Personale statale e regimi speciali: chi altro è incluso
La Legge di Bilancio estende il bonus al “personale statale in regime di diritto pubblico“. Questo include:
- Magistrati, avvocati e procuratori dello Stato
- Personale militare, delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco
- Professori universitari
- Personale delle carriere diplomatica, prefettizia e dirigenziale penitenziaria.
L’introduzione di questo bonus rappresenta un segnale di attenzione verso i dipendenti pubblici, riconoscendo l’importanza del loro ruolo e il loro contributo al funzionamento della macchina statale. L’indennità di vacanza contrattuale, seppur temporanea, offre un sostegno economico in attesa del rinnovo dei contratti collettivi, garantendo una parziale compensazione per il periodo di vacanza contrattuale.
Questo provvedimento mira a preservare il potere d’acquisto dei lavoratori pubblici e a riconoscere il loro impegno nel fornire servizi essenziali alla collettività.
