Abbiamo rimarcato più e più volte che siffatto meccanismo di valutazione, spingerebbe i docenti a uniformare l’attività didattica adattandola a priori ai criteri prestabiliti, sacrificando di fatto la pluralità e la libertà d’insegnamento, nonché le reali e specifiche peculiarità della singola classe e dei singoli alunni.
Abbiamo puntualizzato ancora che il potere deliberante sull’assegnazione dei premi dei dirigenti scolastici (che presiedono anche il Comitato di (S)valutazione decidono sull’esito dell’anno di prova) determini una forte gerarchizzazione e aziendalizzazione della scuola pubblica, minandone il pluralismo e la democrazia previsti dalla Costituzione.
Unicobas Scuola e Università Milano.
Per la segreteria provinciale Prof. Marco Monzù Rossello