La Sala Vaccarini rappresenta uno scrigno di tesori letterari e artistici all’interno della Biblioteca catanese, un’istituzione che unisce storia, cultura e bellezza. Custodisce un patrimonio inestimabile, composto da 210.000 volumi, tra cui 2.000 manoscritti, 132 incunaboli e circa 4.000 cinquecentine.
Tra i pezzi più preziosi, spiccano una Bibbia miniata in oro di Pietro Cavallini risalente al 1300, un codice di Varnucci il Vecchio e una rara copia quattrocentesca della Divina Commedia. Questo straordinario luogo non è solo una biblioteca, ma anche un simbolo del barocco siciliano e del fermento culturale che ha attraversato Catania nei secoli.
La storia della biblioteca Catanese
La Biblioteca catanese nasce nel 1931 dall’unione di due collezioni di grande valore storico: la Civica e la biblioteca del barone Antonio Ursino Recupero. La Civica deriva dal patrimonio librario dell’antica Libreria del monastero di San Nicolò l’Arena, acquisito dallo Stato nel 1868 e ampliato nel 1914 con il fondo del poeta catanese Mario Rapisardi.
La biblioteca Ursino Recupero, donata al Comune nel 1925, ha arricchito ulteriormente questo prestigioso polo culturale. La sala Vaccarini, con i suoi scaffali in legno pregiato, ballatoi scolpiti e affreschi di Giovanni Battista Piparo, incarna il perfetto connubio tra il fascino del barocco siciliano e l’erudizione del luogo.
Tesori letterari e artistici
La Sala Vaccarini non è solo un contenitore di libri, ma un capolavoro architettonico e artistico. La pavimentazione in ceramica di Capodimonte si sposa armoniosamente con i soffitti affrescati, rendendo questo spazio un autentico gioiello barocco. Tra i manoscritti conservati, la Bibbia miniata di Pietro Cavallini rappresenta un capolavoro assoluto, considerata una delle cinque più belle al mondo.
Questo tesoro è accompagnato da altre opere di grande valore, come i codici medievali e le prime edizioni della letteratura rinascimentale. La collezione di cinquecentine, arricchita da testi di inestimabile importanza, testimonia l’evoluzione del sapere attraverso i secoli.
Un Centro Culturale di Rilevanza Mondiale
La Biblioteca catanese, situata nel monastero di San Nicolò l’Arena, ha svolto un ruolo fondamentale nella vita culturale di Catania, attirando personaggi illustri come Goethe, Wagner e Liszt. Dal 1983, il celebre scrittore Federico De Roberto ha lavorato come bibliotecario in questa sede, trovando ispirazione per il suo capolavoro I Viceré.
Oggi, la Biblioteca è inclusa nel circuito UNESCO delle Città Tardo Barocche della Val di Noto, un riconoscimento che ne sottolinea l’importanza storica e culturale. La Sala Vaccarini, con la sua maestosa bellezza, continua a essere un luogo di studio, ricerca e valorizzazione del patrimonio letterario e artistico della Sicilia.
Attraverso il suo patrimonio unico e il suo scenario mozzafiato, la Sala Vaccarini si conferma un simbolo imperdibile del barocco siciliano e un crocevia culturale che continua a ispirare studiosi, artisti e appassionati di tutto il mondo.
La Sala Vaccarini apre le sue porte ai visitatori, offrendo la possibilità di ammirare uno dei gioielli più preziosi della cultura catanese. La Biblioteca Civica e Ursino Recupero, situata nel monastero di San Nicolò l’Arena, organizza visite guidate, mostre e rassegne culturali che permettono al pubblico di scoprire il patrimonio custodito in questo luogo unico.
Chi desidera visitarla può contattare la Biblioteca per conoscere giorni, orari e modalità di accesso. In alcuni casi, è necessario prenotare, soprattutto per eventi o iniziative speciali legate alla valorizzazione della Sala Vaccarini e del suo straordinario patrimonio artistico e letterario.
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