Un tentativo della Ministra di accelerare sulla realizzazione dei posti letto, con il target del PNRR dei 60 mila posti ancora molto lontano.
“Il riutilizzo sociale dei beni confiscati è sempre una buona notizia” dichiara Damiano Di Giovanni dell’Unione degli Universitari” non abbiamo però bisogno di misure spot, non ci siamo dimenticati la decisione del governo di qualche mese fa di tagliare i fondi PNRR inizialmente previsti per la valorizzazione proprio dei beni confiscati, ne esistono più di 40.000 in tutta Italia, il governo ha scelto di tagliare 300 milioni già stanziati nel 2021, cancellando il più grande investimento di questo tipo degli ultimi anni”.
“Ci stupisce che il Ministero possa lanciare questa misura, che sarebbe una buona pratica di riutilizzo sociale, la realizzazione di nuovi posti letto per studenti, anche tramite i beni confiscati, è una nostra proposta da sempre” – aggiunge – “il punto però è sempre lo stesso: non serve aumentare posti letto in assoluto, serve crearne di accessibili e pubblici, quindi è necessario fare attenzione quando si parla di semplificazione delle procedure di assegnazione dei beni confiscati, perché non accetteremo che i privati mettano mani anche su quelli”.
Alice Pettinari della Rete degli Studenti Medi conclude:
“Il riutilizzo sociale è una cosa seria, vogliamo sapere con quali fondi verrebbero ristrutturati e come verrebbero coperte le spese, non basta fare annunci, abbiamo bisogno di concretezza quando si parla di risolvere un’emergenza abitativa che denunciamo da anni, serve massima trasparenza e attenzione quando si parla di beni confiscati alle mafie, che sono per noi un tema fondamentale per l’apertura di spazi per studenti, purché siano davvero per studenti e non per lucrare sulle nostre spalle”.