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Beni confiscati alle mafie: UDU e Rete Studenti Medi esprimono preoccupazione per il riutilizzo

UDU e Rete Studenti Medi esprimono preoccupazione per la proposta di destinare beni confiscati alle mafie a nuovi alloggi per studenti universitari.

Utilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa congiunto dell’UDU (Unione degli Universitari) e della Rete Studenti Medi, in cui esprimono preoccupazione per la proposta del governo di semplificare le procedure per destinare i beni confiscati alle mafie a nuovi alloggi per studenti universitari.

Pur riconoscendo il valore del riutilizzo sociale di tali beni, gli studenti richiedono maggiore trasparenza sui finanziamenti e sulla gestione delle spese, sottolineando che non accetteranno un accesso ai beni da parte di privati. Inoltre, mettono in evidenza il recente taglio ai fondi PNRR destinati alla valorizzazione di questi beni, evidenziando l’urgenza di adottare misure concrete per affrontare l’emergenza abitativa che colpisce gli studenti.

Roma, 23 Ottobre 2024, UDU e Rete Studenti Medi: “i beni confiscati alle mafie non diventino uno strumento di propaganda”.

Da ieri sentiamo parlare di procedure semplificate per poter destinare i beni confiscati alle mafie alla realizzazione di nuovi alloggi per studenti universitari. 

Un tentativo della Ministra di accelerare sulla realizzazione dei posti letto, con il target del PNRR dei 60 mila posti ancora molto lontano.

“Il riutilizzo sociale dei beni confiscati è sempre una buona notizia” dichiara Damiano Di Giovanni dell’Unione degli Universitari” non abbiamo però bisogno di misure spot, non ci siamo dimenticati la decisione del governo di qualche mese fa di tagliare i fondi PNRR inizialmente previsti per la valorizzazione proprio dei beni confiscati, ne esistono più di 40.000 in tutta Italia, il governo ha scelto di tagliare 300 milioni già stanziati nel 2021, cancellando il più grande investimento di questo tipo degli ultimi anni”. 

“Ci stupisce che il Ministero possa lanciare questa misura, che sarebbe una buona pratica di riutilizzo sociale, la realizzazione di nuovi posti letto per studenti, anche tramite i beni confiscati, è una nostra proposta da sempre” – aggiunge – “il punto però è sempre lo stesso: non serve aumentare posti letto in assoluto, serve crearne di accessibili e pubblici, quindi è necessario fare attenzione quando si parla di semplificazione delle procedure di assegnazione dei beni confiscati, perché non accetteremo che i privati mettano mani anche su quelli”.

Alice Pettinari della Rete degli Studenti Medi conclude:

“Il riutilizzo sociale è una cosa seria, vogliamo sapere con quali fondi verrebbero ristrutturati e come verrebbero coperte le spese, non basta fare annunci, abbiamo bisogno di concretezza quando si parla di risolvere un’emergenza abitativa che denunciamo da anni, serve massima trasparenza e attenzione quando si parla di beni confiscati alle mafie, che sono per noi un tema fondamentale per l’apertura di spazi per studenti, purché siano davvero per studenti e non per lucrare sulle nostre spalle”.

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