La parola “barberismo”, dedicata allo storico medievalista Alessandro Barbero, è stata ufficialmente inserita nella Treccani nel “Libro dell’anno 2024“. Questo neologismo celebra il fenomeno mediatico e culturale legato al professore, ora in pensione, noto per il suo stile appassionante e accessibile che ha conquistato migliaia di persone, sia in Italia che all’estero.
La definizione di Barberismo
Il termine “barberismo” è definito come: «L’appassionato apprezzamento per le conferenze o lezioni tenute dallo storico Alessandro Barbero in vari format – in presenza, televisione, podcast, video su YouTube o social media – nato dal passaparola sul web e dall’entusiasmo di una comunità di seguaci sempre più ampia.» Questa parola riflette il successo del professore non solo come accademico, ma anche come figura popolare capace di rendere temi storici complessi accessibili e coinvolgenti. Il fenomeno è nato in maniera quasi spontanea, con video amatoriali di sue lezioni condivisi da fan su piattaforme come WhatsApp e Facebook, generando un vero e proprio movimento culturale.
Barberismo: un fenomeno digitale oltre che sociale
Il barberismo non si è costruito sulla televisione tradizionale, ma attraverso una diffusione organica sui social media. I video a bassa definizione di conferenze registrate dai fan, con inquadrature fisse e audio spesso non perfetto, hanno creato una sorta di “comunità catacombale”, che presto si è trasformata in milioni di visualizzazioni. Pagine dedicate come “Primo Vassallo”, “I Vassalli di Barbero” e “Feudalesimo e Libertà” su Facebook, insieme alla diffusione su YouTube, Instagram e TikTok, hanno consolidato il ruolo di Barbero come figura influente, nonostante egli stesso non gestisca alcun profilo ufficiale. Ai suoi eventi e firmacopie, le folle sono sempre numerose, dimostrando la vastità del suo seguito.
Critiche e controversie sul successo di Alessanro Barbero
Il successo di Barbero ha attirato anche l’attenzione critica. Andrea Minuz, storico del cinema, in un articolo su Il Foglio intitolato “Tutti pazzi per Alessandro Barbero. Il talento del luogo comune”, ha analizzato il fenomeno sottolineando come il professore rappresenti un “archetipo del professore comunista” e un’Italia nostalgica di una cultura accademica idealizzata. Tuttavia, nonostante alcune critiche, il carisma di Barbero e la sua capacità di divertire, intrattenere e informare lo hanno reso un fenomeno unico.
Un’influenza (a sua insaputa) che va oltre il mondo accademico
Barbero è stato definito, già nel 2019, un “influencer a sua insaputa”. Il suo seguito non si limita al mondo accademico, ma abbraccia anche la cultura popolare. La sua figura è stata oggetto di imitazioni da parte di comici, come Renato Minutolo, che riproduce intere lezioni con ironia e rispetto. L’inserimento del termine “barberismo” nella Treccani dunque testimonia l’impatto culturale e sociale di Alessandro Barbero. Questo fenomeno dimostra come la combinazione di passione, competenza e divulgazione possa generare movimenti culturali capaci di superare le barriere accademiche, creando una connessione profonda con il pubblico.
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