La Cisl Scuola sottolinea che il problema principale è la dipendenza esclusiva dai concorsi per esami per il reclutamento. Sarebbe invece necessario rendere strutturale l’utilizzo delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) come canale alternativo, un modello che ha già dimostrato di funzionare bene nel settore del sostegno.
Il sostegno rappresenta un altro punto critico, con un alto numero di supplenze previsto anche quest’anno. L’instabilità dei posti di sostegno, spesso assegnati in deroga, contribuisce alla precarietà del lavoro. La Cisl Scuola ha ripetutamente chiesto di aumentare il numero di posti di sostegno nell’organico di diritto, e il Ministro ha mostrato una certa apertura. Tuttavia, sarà necessario attendere la legge di bilancio per verificare se ci saranno risposte concrete.
Anche per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) la situazione è critica. Su 30.581 posti vacanti, solo 10.336 potranno essere coperti a causa delle limitazioni legali imposte alle assunzioni, possibili solo nei limiti del turn over. Di conseguenza, due terzi dei posti rimarranno vacanti e saranno coperti da supplenti. Inoltre, la fine dei posti straordinari autorizzati per il supporto ai progetti del PNRR aggraverà ulteriormente la situazione, lasciando le segreterie scolastiche sotto organico e sovraccaricate di lavoro.
Per quanto riguarda i dirigenti scolastici, la situazione è nelle mani della giustizia amministrativa, con tutte le incertezze che ne derivano. Si prevede che molte scuole rimarranno senza dirigente e dovranno essere gestite in reggenza, compromettendo l’obiettivo del dimensionamento scolastico che mirava a garantire un dirigente titolare per ogni istituto.