Il referendum abrogativo, se confermato dalla Corte Costituzionale, rappresenterebbe un’occasione per i cittadini di esprimersi direttamente su un tema che potrebbe ridefinire il rapporto tra Stato centrale e regioni.
Nonostante il via libera della Cassazione, l’ultima parola spetta ora alla Corte Costituzionale, che dovrà pronunciarsi sulla conformità del quesito referendario alla Carta costituzionale. La Consulta avrà il compito di verificare se il referendum rispetti i criteri stabiliti dalla legge, garantendo che il processo democratico sia rispettato.
Il dibattito sull’autonomia differenziata rimane vivo, con implicazioni politiche e sociali che coinvolgono non solo le regioni, ma anche la coesione e l’integrità dello Stato italiano. L’esito del referendum, se approvato, potrebbe segnare un punto di svolta nella definizione dei rapporti tra le istituzioni centrali e quelle locali, con ricadute significative sul sistema amministrativo e sui diritti dei cittadini.