Secondo Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, l’autonomia differenziata potrebbe portare a contratti integrativi regionali sia nell’ambito scolastico che sanitario. Anche la segretaria generale della Flc-Cgil, Gianna Fracassi, ha espresso preoccupazioni, definendo la riforma un “disegno secessionistico” che mina la coesione sociale e territoriale.
Il presidente nazionale di Anief, Marcello Pacifico, ha annunciato che il sindacato darà mandato all’ufficio legale per impugnare gli atti attuativi della legge, ritenendo che contenga diversi profili di incostituzionalità.
Il Ministro Valditara ha annunciato che a partire da settembre 2024 il Governo investirà ulteriori risorse in Agenda Sud, per garantire pari opportunità formative indipendentemente dalla residenza. Ha evidenziato anche il successo della riforma del 4+2 negli istituti tecnici e professionali, particolarmente nelle regioni del Mezzogiorno.
La legge sull’autonomia differenziata prevede 11 articoli che definiscono le procedure legislative e amministrative per l’applicazione dell’articolo 116 della Costituzione. Le richieste di autonomia devono partire dalle Regioni, con l’accordo degli enti locali, e possono riguardare 23 materie, tra cui Tutela della salute, Istruzione, Ambiente e Trasporti. Il governo avrà 24 mesi per varare decreti legislativi che determineranno i Livelli Essenziali di Prestazione (LEP). Le intese tra Stato e Regioni potranno durare fino a 10 anni e potranno essere rinnovate o terminate con un preavviso di almeno 12 mesi.