Il sistema di reclutamento e gestione dei docenti non può subire frammentazioni territoriali. La Consulta ribadisce che i diritti degli insegnanti, come la mobilità, le retribuzioni e la progressione di carriera, devono essere garantiti in modo omogeneo su scala nazionale. Qualsiasi forma di autonomia che crei disparità di trattamento tra i professionisti del settore scolastico metterebbe a rischio la coesione sociale e il principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione.
La Corte evidenzia che la concorrenza tra Regioni, pur contribuendo a migliorare i servizi pubblici, non deve minare la solidarietà tra Stato e territori. La scuola, come elemento cardine della coesione nazionale, richiede politiche che rispettino l’unità giuridica ed economica del Paese. Garantire un sistema educativo uniforme, di qualità e accessibile a tutti, rappresenta un obiettivo prioritario per evitare disparità e preservare i diritti civili e sociali fondamentali.