Da allora, il progetto ha attraversato il lavoro di tre governi, con Roberto Calderoli che lo ha portato avanti come una battaglia personale. L’ultima modifica, proposta da Fratelli d’Italia, mira a garantire che le risorse per i Livelli Essenziali delle Prestazioni (Lep) siano distribuite equamente, anche alle regioni che non richiedono l’Autonomia. La segretaria del Pd Elly Schlein e il leader del Movimento 5 Stelle (M5s) Giuseppe Conte hanno chiamato alla mobilitazione contro la riforma, considerandola pericolosa e divisiva per l’Italia.
Il passaggio del ddl Autonomia Differenziata al Senato apre nuovi scenari e varie dinamiche nel panorama politico italiano. Mentre la Lega celebra questo successo, dedicando il risultato a figure come Roberto Maroni, il Pd e il M5s si preparano a una possibile mobilitazione, inclusa l’ipotesi di un referendum abrogativo.
Questa riforma, mirata ad una maggiore autonomia regionale, solleva questioni cruciali sul futuro dell’unità nazionale e sulle tensioni tra Nord e Sud Italia. Adesso si attende lo stesso esame alla Camera dei Deputati che sicuramente sarà anch’esso approvato. Con questo provvedimento il dibattito sull’Autonomia Differenziata sarà destinato a rimanere per lungo tempo al centro dell’attenzione politica e sociale del Paese.