Matteo Salvini ha definito l’approvazione della nuova Legge una “giornata storica” e ha sottolineato che l’autonomia economica renderà l’Italia più efficiente e moderna, con meno sprechi e più servizi per tutti i cittadini, da Nord a Sud.
La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha criticato il provvedimento (com’era facilmente intuibile): “Un provvedimento che divide e crea diseguaglianze. Con questo voto sancite che esistono cittadine e cittadini di serie A e di serie B.”
Anche il senatore Pietro Lorefice (M5S) ha espresso preoccupazione, affermando che la legge frammenterà il sistema educativo, aumentando le disuguaglianze e penalizzando ulteriormente le scuole pubbliche in condizioni già difficili.
Secondo SkyTg24, il DDL, composto da 11 articoli, definisce le procedure legislative e amministrative per l’applicazione del terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione.
Le intese tra Stato e Regioni per l’autonomia differenziata riguarderanno 23 materie, tra cui Tutela della salute, Istruzione, Sport, Ambiente, Energia, Trasporti, Cultura e Commercio estero.
Le richieste di autonomia devono partire dalle Regioni, previa consultazione degli enti locali. Il governo, entro 24 mesi dall’entrata in vigore del DDL, dovrà emanare decreti legislativi per determinare i livelli e gli importi dei Lep (Livelli essenziali di prestazione). Stato e Regioni avranno poi 5 mesi per raggiungere un accordo, che potrà durare fino a 10 anni e sarà rinnovabile o revocabile con un preavviso di almeno 12 mesi.
La Cgil ha espresso una ferma opposizione all’autonomia differenziata, vedendola come un tentativo di smantellare la scuola pubblica e avviare un processo di privatizzazione. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha avvertito che l’autonomia differenziata potrebbe portare a contratti integrativi regionali per il personale scolastico e sanitario.
Elly Schlein ha dichiarato che l’obiettivo dovrebbe essere ridurre i divari, non aumentarli con l’autonomia differenziata. Inoltre, c’è preoccupazione per la possibile introduzione di gabbie salariali per i docenti, che potrebbero aggravare ulteriormente le disparità tra le diverse regioni italiane.
L’approvazione del DDL Calderoli sull’autonomia differenziata rappresenta un cambiamento significativo per l’Italia, con potenziali ripercussioni su diversi settori, inclusa l’istruzione.
Resta da vedere come verranno implementate le nuove disposizioni e quali saranno i loro effetti concreti sulla scuola pubblica italiana.