Autonomia Differenziata: cresce il fronte delle Regioni che chiedono il Referendum abrogativo

Sono quattro le regioni italiane, Emilia Romagna, Campania, Puglia e Toscana, che si sono schierate contro l'autonomia differenziata

Referendum contro l'Autonomia Differenziata
Referendum contro l'Autonomia Differenziata

Sono quattro le regioni italiane, Emilia Romagna, Campania, Puglia e Toscana, che si sono schierate contro l’autonomia differenziata, una riforma che potrebbe dividere il Paese in piccoli autogoverni, favorendo le regioni più ricche e frammentando i fronti sindacali. Queste regioni stanno preparando una richiesta per l’indizione di un referendum abrogativo.

L’annuncio sulle firme della Segretaria del PD contro l’Autonomia Differenziata

La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha annunciato: “Stiamo lavorando con le altre forze politiche e sociali per prepararci a raccogliere le firme per il referendum abrogativo. Posso già annunciare che porteremo la richiesta di referendum nei Consigli delle Regioni in cui governiamo”.

Il meccanismo del Referendum Abrogativo: il quesito

Il referendum abrogativo consente di eliminare leggi, decreti legge o parte di essi quando viene raggiunto il quorum previsto dalla Costituzione. La legge recita: “Quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali”. Al momento, quattro Consigli regionali a guida centrosinistra hanno manifestato il loro supporto, mentre continua la raccolta firme.

Il quesito formulato dalla capogruppo dem è il seguente: “Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, ‘Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione?”

Iniziative Regionali e le divisioni interne alla Maggioranza

La Regione Campania ha già avviato una richiesta di indizione di referendum abrogativo, con il Consiglio Regionale che si riunirà lunedì 8 luglio in una seduta straordinaria. Intanto, sembra che la maggioranza di governo non sia del tutto coesa su questa delicata questione.

L’opposizione all’autonomia differenziata cresce, mentre le regioni e i cittadini si preparano a far sentire la loro voce attraverso il referendum.

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