Autonomia Differenziata, al via la raccolta delle firme per il Referendum abrogativo

Referendum autonomia differenziata
Referendum autonomia differenziata

L’iniziativa per il referendum abrogativo della Legge Calderoli 86/24 sull’autonomia differenziata ha preso il via con grande slancio. In sole 24 ore sono state raccolte 100mila firme, come dichiarato da Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra. Bonelli ha sottolineato la “mobilitazione straordinaria” dei cittadini contro l’autonomia differenziata, una legge che secondo l’opposizione potrebbe creare 20 scuole regionali diverse e compromettere l’unità del sistema scolastico.

E’ iniziata la corsa delle firme per il Referendum abrogativo sull’Autonomia Differenziata

Il referendum abrogativo è visto come una risposta necessaria alla manovra governativa. Andrea Martella, senatore e segretario veneto del Partito Democratico, ha firmato a Treviso, criticando la destra e il governo per non aver ascoltato le proposte di modifica.

Per difendere l’unità del Paese

Martella ha definito la legge “sbagliata e pericolosa”, sottolineando come essa leda il rapporto tra l’unità della Repubblica e il ruolo delle autonomie sancito dall’articolo 5 della Costituzione. Ha inoltre evidenziato la mancanza di definizione dei Lep e delle risorse per la perequazione, che potrebbe cristallizzare le disuguaglianze sociali e territoriali.

Le reazioni del Governo

Di opinione nettamente contraria è il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha difeso l’autonomia differenziata come utile per il Paese, specialmente per il Mezzogiorno. Urso ha auspicato un confronto sereno e costruttivo con tutte le Regioni, sottolineando la necessità di collaborazione istituzionale per una riforma che ridisegna i poteri dello Stato, del Governo e delle Regioni.

Continua la raccolta firme per il referendum, con l’obiettivo di difendere l’unità del Paese, la sanità pubblica, l’ambiente e la scuola. La mobilitazione rappresenta un’opportunità per i cittadini di esprimere il loro dissenso e partecipare attivamente alle decisioni che riguardano il futuro dell’autonomia differenziata in Italia.

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