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Aumento stipendio con taglio cuneo fiscale: da luglio 2020 tornano gli 80 euro di Renzi

Aumento stipendio - Importanti novità a proposito di taglio del cuneo fiscale per molti lavoratori. Sabato prossimo previsto incontro tra Mef e sindacati

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Aumento stipendio attraverso il taglio del cuneo fiscale, ultime notizie 12 gennaio 2020 – Al Mef si lavora al taglio del cuneo fiscale per l‘aumento dello stipendio di molti lavoratori. A quanto pare dal prossimo luglio anche i lavoratori che superano i 35 mila euro potrebbero percepire 80 euro in più nel loro stipendio, frutto del famoso bonus Renzi e delle risorse stanziate nella Legge di Bilancio.

Aumento stipendio: si lavora al taglio del cuneo fiscale

A darne notizia è stato oggi il Sole 24 ore; se questa importante novità dovesse essere realmente confermata, a partire dal prossimo luglio, al normale importo dello stipendio dovrebbero aggiungersi anche gli 80 euro di Renzi. Di certo, il noto quotidiano di economia conferma per il prossimo fine settimana l’incontro al Mef tra sindacati e il Governo per discutere di questa importante misura attesa oramai da tempo.

Se le trattative dovessero concludersi positivamente, entro la fine di gennaio dovrebbe essere persino pubblicato il provvedimento che regolamenterà il taglio dell’attuale cuneo fiscale.

Allo stato attuale coloro che percepiscono il bonus Renzi, circa 9 milioni di beneficiari (coloro i quali hanno un imponibile tra gli 8.200 euro e i 26.600 euro), potrebbero ‘rischiare’ di vedersi accreditare mensilmente, oltre agli 80 euro anche ulteriori 20 euro, frutto delle abbondanti risorse stanziate nell’ultima Legge di Bilancio.

A quanto pare si dovrebbe allargare il palcoscenico di coloro che potrebbero percepire nuovamente il famoso benefit renziano. Il bonus 80 euro del governo Renzi, infatti dovrebbe andare in busta paga anche a coloro che superano la fatidica soglia dei 26.600 euro, o superano i 35 mila euro.

Novità sul taglio del cuneo fiscale: il Bonus 80 euro sarà esteso anche a lavoratori con imponibili superiori ai 35 mila euro.

Inizialmente, il bonus 80 euro fu una misura molto apprezzata dalla maggior parte dei pubblici dipendenti. Per quasi un anno gli stipendi degli stessi subirono un cospicuo aumento (960 euro annui), il tutto con molta gratificazione da parte dei tanti beneficiari. Trascorso quasi un anno, con sorpresa però, molti superando la soglia dei 26.600 euro, con molta amarezza dovettero restituire l’intera somma percepita attraverso due o più trattenute stipendiali. Qualcuno addirittura, accertatosi dell’anomalia, dovette persino rinunciare mediante l’apposita funzione presente all’interno del portale degli stipendi NoiPA.

Le trattative del governo con i sindacati che si svolgeranno nei prossimi giorni mirano ad allargare la platea dei beneficiari, estendendo questa somma a tutti coloro che guadagnano tra i 26.600 euro e i 35.000 euro. Il Mef sarebbe disponibile anche a spingersi oltre, pensando di non fissare delle soglie ben precise, fino a superare quella fatidica sinora prevista pari appunto a 35.000 euro.

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