La preoccupazione maggiore dei capi d’istituto sta nel fatto – sottolinea Rusconi – che i presidi non potrebbero trattare neanche i dati sanitari, tuttavia si trovano costretti a farlo, visto che sovente sono i primi ad essere informati sui contagi e sulle quarantene (differenti nella tempistica a seconda della vaccinazione o meno dei contagiati).
“Chiediamo un maggiore coordinamento tra le varie parti e che le scuole siano informate per tempo: come facciamo a sapere se un ragazzo è vaccinato o no? Il periodo di quarantena è diverso, ma noi non possiamo trattare dati sanitari. C’è confusione, una situazione sfilacciata“, conclude Rusconi.