Resta indiscutibile però che l’iniziativa lanciata in queste ore da Antonello Giannelli fa discutere il mondo della scuola, essendo incontrovertibile l’opinione diffusa che l’attuale sistema di reclutamento sia oramai un vero e proprio meccanismo obsoleto e soprattutto eccessivamente farraginoso.
Il tutto si traduce, conclude il Presidente ANP, in un continuo ritardo che crea sacche crescenti di precariato, il quale nostro malgrado in parecchio tempo sarà stabilizzato. La proposta di Giannelli dovrebbe superare queste criticità, assicurando una stabilizzazione certa ed automatica dopo tre anni di lavoro nel mondo della scuola.
Il rovescio della medaglia sarebbe quello di vedere crescere il potere dei dirigenti scolastici nella selezione del personale. Si tratta chiaramente di punti di vista, sostiene Giannelli. In ogni caso, rintracciare un nuovo sistema di reclutamento diventa fondamentale soprattutto per rendere più efficiente, più snello e più adatto alle esigenze della scuola l’attuale sistema sempre più confusionario e insensato per le famiglie e per gli studenti.
“I dirigenti scolastici – conclude il Presidente Giannelli – “potrebbero assumersi la responsabilità di selezionare il personale in base alle competenze tramite i colloqui, provando poi sul campo il valore dei docenti”.
Insomma, bisognerebbe puntare più che altro sulla qualità dell’insegnamento e sulla capacità dei potenziali docenti di svolgere bene questo lavoro, e non come avviene tutt’ora con i concorsi, i quali mirano esclusivamente a verificare l’aspetto nozionistico dei futuri formatori.