L’assegno sociale rappresenta un aiuto economico erogato dall’INPS per sostenere le persone anziane che vivono in condizioni di difficoltà economica. Questo beneficio si rivolge a chi ha compiuto 67 anni e non possiede i contributi necessari per ottenere la pensione di vecchiaia. Vediamo i dettagli relativi ai requisiti, all’importo previsto nel 2025 e all’impatto del beneficio sul pignoramento del conto corrente e della pensione.
Requisiti per accedere all’assegno sociale 2025
Per ottenere l’assegno sociale nel 2025, occorre soddisfare precisi requisiti. I beneficiari devono avere almeno 67 anni, essere cittadini italiani, comunitari o extracomunitari con permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. Inoltre, è obbligatorio risiedere stabilmente in Italia e dimostrare un reddito personale annuo non superiore a 7.002,84 euro. Nel caso di coniugi, il reddito complessivo non deve superare 14.005,68 euro.
Importo mensile e caratteristiche principali
Nel 2025, l’importo dell’assegno sociale ammonta a 538,68 euro per 13 mensilità. Per chi ha più di 70 anni, la cifra sale a 739,83 euro. Questo sostegno economico non è reversibile ai familiari superstiti. Quindi, in caso di decesso del beneficiario, gli eredi non hanno diritto a ricevere alcun pagamento residuo.
Pignoramento del conto corrente e il minimo vitale
L’assegno sociale svolge un ruolo fondamentale nel determinare le quote pignorabili sul conto corrente. Le somme già depositate non possono essere pignorate se non superano il triplo dell’importo mensile dell’assegno, cioè 1.616,04 euro. Ad esempio:
- Con una giacenza di 1.000 euro, nessuna somma risulta pignorabile.
- Con 2.000 euro, si possono pignorare 383,96 euro.
- Con 5.000 euro, la parte pignorabile raggiunge i 3.383,96 euro.
Le mensilità successive accreditate sul conto sono pignorabili nella misura massima di un quinto. Tuttavia, per debiti verso l’Agenzia Entrate Riscossione, le quote scendono a un decimo per importi fino a 2.500 euro, un settimo per importi fino a 5.000 euro e un quinto oltre tale soglia.
Pignoramento della pensione: come funziona
Anche nel caso delle pensioni, l’assegno sociale definisce il limite impignorabile, noto come “minimo vitale“. Nel 2025, il minimo vitale si attesta a 1.077,36 euro. Le pensioni inferiori a questa cifra non possono subire alcun pignoramento. Per importi superiori, è possibile pignorare solo la parte eccedente il minimo vitale, con un limite massimo di un quinto. Ad esempio, una pensione di 1.200 euro è pignorabile solo per 122,64 euro mensili.
Conoscere i dettagli dell’assegno sociale aiuta a comprendere meglio i propri diritti e le protezioni economiche offerte dall’INPS.
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