Assegno di Inclusione o Supporto Formazione e Lavoro: come scegliere e cambiare

L’INPS gestisce due strumenti principali per combattere la povertà: l’Assegno di Inclusione e il Supporto Formazione e Lavoro. Entrambi sostituiscono il Reddito di Cittadinanza, ma si rivolgono a pubblici diversi. L’Assegno di Inclusione aiuta nuclei familiari con over 60, minori, disabili, o persone con carichi di cura. Il Supporto Formazione e Lavoro sostiene chi ha tra 18 e 59 anni e non rientra nelle categorie dell’Assegno. L’importo mensile varia: 541 euro per l’Assegno, 500 euro per il Supporto. L’Assegno prevede una carta per spese essenziali, mentre il Supporto eroga un bonifico senza vincoli.

Requisiti e durata: cosa considerare

L’Assegno di Inclusione richiede meno adempimenti, ma visite periodiche ai servizi sociali. Il Supporto Formazione e Lavoro obbliga a partecipare a corsi o attività di pubblica utilità. L’Assegno dura 18 mesi, rinnovabili per 12, mentre il Supporto dura 12 mesi o fino alla fine delle attività. Chi compie 60 anni, può passare al sussidio più vantaggioso.

Come effettuare il passaggio: domanda e tempistiche

Chi desidera passare dal Supporto Formazione e Lavoro all’Assegno di Inclusione deve presentare domanda all’INPS. Presentando la domanda entro fine marzo, l’ultima mensilità del Supporto sarà quella corrente. Il beneficiario potrà iniziare a ricevere l’Assegno dal 15 aprile. L’INPS gestisce il passaggio per evitare interruzioni nel sostegno.

Analisi dei vantaggi: cosa conviene

L’Assegno di Inclusione offre un importo maggiore e meno vincoli sulla spesa. La durata estesa e i minori adempimenti lo rendono preferibile per chi ne ha diritto. Il passaggio dal Supporto Formazione e Lavoro all’Assegno rappresenta un miglioramento per chi soddisfa i requisiti. I beneficiari valutano attentamente le differenze per scegliere il sussidio più adatto.