Assegnazioni provvisorie insegnanti 2024: un’odissea annunciata con le complicazioni del MiM

Assegnazioni provvisorie insegnanti 2024
Assegnazioni provvisorie insegnanti 2024

Le assegnazioni provvisorie per gli insegnanti stanno diventando un vero e proprio pasticcio oltre che un’odissea, con il Ministero dell’Istruzione che sembra aggravare la situazione anziché risolverla. In nome della continuità didattica, i docenti sono costretti a rimanere nelle loro cattedre, anche se queste si trovano a centinaia di chilometri dalle loro famiglie, a causa degli ultimi concorsi regionali. Questo vincolo è stato ulteriormente rafforzato, rendendo la situazione ancora più difficile.

Un’estate lontana dalle vacanze per gli insegnanti

Mentre molti pensano che gli insegnanti siano in vacanza durante l’estate, la realtà è ben diversa. Ad agosto, sono ancora in corso i concorsi, le 150 preferenze delle Graduatorie Provinciali di Supplenza (GPS), le immissioni in ruolo, e per migliaia di docenti, l’attesa dell’esito della domanda di assegnazione provvisoria.

Assegnazioni provvisorie: procedure e tempistiche

L’assegnazione provvisoria è una domanda di mobilità che i docenti di ruolo e il personale ATA possono richiedere per un comune diverso da quello di titolarità. Può essere richiesta a livello provinciale, interprovinciale e interregionale, e permette ai docenti di chiedere il trasferimento su tutte le classi di concorso per cui sono abilitati. Solitamente, le domande vengono presentate tra metà giugno e i primi di luglio.

Per richiedere l’assegnazione provvisoria, è necessario soddisfare uno dei seguenti requisiti: ricongiungimento ai figli o agli affidati di minore età, ricongiungimento al convivente o al coniuge, gravi condizioni di salute certificate, o ricongiungimento al genitore.

Quest’anno, il Contratto Collettivo Integrativo che regola le assegnazioni provvisorie è riferito al periodo 2019-2022 e non è stato rinnovato. Dal 2022, il Ministero e i sindacati negoziano annualmente (tra maggio e giugno), con accordi spesso raggiunti all’ultimo minuto. Per il 2024, l’intesa è stata raggiunta il 27 giugno, e le domande sono state presentate tra l’11 e il 24 luglio. Tuttavia, i risultati sono ancora incerti, con il rischio che vengano pubblicati solo a fine agosto, lasciando ai docenti pochissimo tempo per prepararsi all’inizio dell’anno scolasticorischio che vengano pubblicati solo a fine agosto, lasciando ai docenti pochissimo tempo per prepararsi all’inizio dell’anno scolastico.

Inoltre, le assegnazioni provvisorie ritardano le nomine delle supplenze, creando ulteriore caos nelle segreterie scolastiche.

Le restrizioni aggiuntive per i neoassunti 2023/24

Quest’anno, per i neoassunti 2023-2024, è stato introdotto un vincolo triennale che vieta i trasferimenti. L’assegnazione provvisoria è stata limitata alla provincia di titolarità, con deroghe concesse solo in presenza di figli minori di 12 anni o per chi ha la qualifica di caregiver.

Assegnazioni provvisorie 2024/25: una necessità e non un capriccio

La richiesta di cambiare scuola non è un capriccio, ma spesso una necessità. Molti docenti, a causa dei concorsi regionali, hanno ottenuto un posto di ruolo lontano dalla propria residenza, dalla casa per cui pagano un mutuo, e dalle persone care. Nonostante si liberino posti più vicini a casa, non possono muoversi per tre anni, a differenza dei loro colleghi che fino al 2023 potevano farlo dopo l’anno di prova.

Il principio della continuità didattica è importante, ma non può prescindere dalle esigenze personali degli insegnanti. Un docente sereno e supportato è essenziale per un buon insegnamento. È inaccettabile che i docenti siano costretti a vivere in una situazione di costante instabilità, prima con le supplenze e poi con un ruolo che li intrappola.

Togliere improvvisamente la possibilità di avvicinamento ha messo in difficoltà migliaia di docenti. La scuola è una funzione essenziale della società, e non tutelare i docenti significa comprometterne il funzionamento. Il rispetto per i docenti, tanto promosso dal ministro Valditara, deve partire proprio dal Ministero.

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