Nonostante la norma sia formalmente in vigore, molti lavoratori del settore pubblico non hanno ancora ricevuto gli adeguamenti previsti nei cedolini NoiPA. Gli arretrati accumulati per i primi quattro mesi dell’anno potrebbero superare i 330 euro, ma al momento non risultano accrediti ufficiali. NoiPA ha spiegato che le tempistiche di aggiornamento saranno rese note solo dopo la fine di una manutenzione straordinaria del portale, in programma per il prossimo 7 aprile 2025.
Secondo le prime simulazioni, il nuovo sistema sembrerebbe avvantaggiare maggiormente i redditi medio-alti, mentre per coloro che si collocano sotto i 35.000 euro annui il beneficio risulta inferiore rispetto al precedente Bonus Meloni. Questo cambiamento ha generato un certo malcontento, soprattutto tra le fasce più fragili della popolazione. La perdita del vecchio incentivo fiscale potrebbe ridurre l’effetto positivo del taglio sul potere d’acquisto.
Una delle principali criticità riguarda la differenza di trattamento tra dipendenti pubblici e privati. Mentre nel settore privato gli aggiornamenti sono già stati recepiti negli stipendi, i lavoratori pubblici restano in attesa, con un crescente senso di frustrazione. Le diverse ritenute previdenziali e le tempistiche di applicazione non uniformi alimentano il malcontento, sollevando dubbi sull’effettiva equità della riforma fiscale. Un intervento chiarificatore da parte del governo sarà fondamentale per ristabilire la fiducia.