Negli ultimi anni, l’acquisto dei libri di testo e del materiale scolastico ha rappresentato una spesa sempre più difficile da sostenere per le famiglie italiane. In particolare, il costo dei libri scolastici, che può variare dai 300 ai 600 euro per studente, incide notevolmente sui bilanci familiari, soprattutto in un contesto di inflazione e rincari generali. A ciò si aggiungono le spese per quaderni, materiale didattico e strumenti tecnologici, che rendono ancora più impegnativo affrontare i costi scolastici.
Le frequenti revisioni delle edizioni, spesso senza modifiche sostanziali nei contenuti, complicano anche l’accesso al mercato dell’usato, un’opzione che potrebbe ridurre i costi per le famiglie.
L’editoria scolastica in Italia segue normative speciali, vista la valenza culturale dei libri di testo, che rappresentano uno strumento essenziale per la formazione dei giovani. Tuttavia, le pratiche commerciali adottate nel settore sembrano far ricadere quasi interamente il peso economico sulle famiglie, senza favorire soluzioni più accessibili.
L’Antitrust intende verificare l’eventuale presenza di pratiche anticoncorrenziali che abbiano contribuito all’aumento dei prezzi e alle modifiche non necessarie delle edizioni. In un mercato che vale circa 1 miliardo di euro, garantire un equilibrio tra profitto e accessibilità è fondamentale per proteggere famiglie e studenti.
Le misure correttive attese dall’indagine potrebbero ridurre i costi dei libri scolastici e stabilizzare le edizioni, limitando le spese eccessive per i consumatori. Un intervento concreto in questa direzione potrebbe rappresentare un significativo passo avanti nella tutela delle famiglie italiane, già gravate dai costi crescenti dell’istruzione.