L’indagine condotta dalla Polizia ha ricostruito con precisione gli episodi di bullismo, grazie alla raccolta di prove, come chat, immagini e video utilizzati per minacciare e deridere la vittima. La polizia ha identificato i cinque giovani responsabili delle vessazioni e ha emesso nei loro confronti i provvedimenti di ammonimento. La consapevolezza della gravità delle proprie azioni è arrivata solo dopo che gli autori sono stati ufficialmente notificati dei provvedimenti, comprendendo la portata penale dei loro comportamenti.
In occasione della Giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo, il Questore di Ancona, Cesare Capocasa, ha sottolineato l’importanza di denunciare qualsiasi forma di bullismo. Ha ribadito che il bullismo non riguarda solo il comportamento fisico, ma include anche minacce, percosse, violenza psicologica, revenge porn e diffamazione. Inoltre, ha invitato le vittime a farsi aiutare, spiegando che la polizia è pronta ad ascoltare chiunque abbia bisogno di supporto.
Le vittime di bullismo possono denunciare facilmente tramite gli uffici della Polizia o attraverso l’app gratuita YouPol, disponibile su PlayStore e AppleStore. L’app consente di inviare segnalazioni in modo sicuro e anonimo, contribuendo così a combattere il fenomeno.
Il Questore Capocasa ha ricordato che “si può uscire dal bullismo, bisogna farsi aiutare, parlando e parlandone”. Non c’è vergogna nel chiedere aiuto, e la Polizia di Stato è pronta a intervenire per fermare qualsiasi tipo di vessazione.